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Quando l’immigrazione svela il suo lato ironico: Amara Lakhous spassoso e misterioso nel suo 'Divorzio all'islamica in viale Marconi'

Autore: Gibo Borghesani
Testata: Il Resto del Carlino
Data: 1 novembre 2010

Si può scherzare, fare ironia, trattare con leggerezza l’immigrazione? Pare proprio di sì. Soprattutto se a farlo è un immigrato, anche se di terza generazione. E così, leggendo Divorzio all’islamica in viale Marconi (Edizioni e/o) di Amara Lakhous, si imparano diktat ai più sconosciuti sulle leggi islamiche, si conoscono i sogni di uno straniero prima di venire in Italia o, semplicemente, ci si fanno delle sane risate guardando gli immigrati attraverso gli occhi di un finto algerino e gli italiani visti dagli occhi di una vera egiziana. IL PLOT è un po’ spy story un po’ novella con un vero finale giallo, al quale non si pensa fino a quando non lo si legge. E, alla fine, ci si arriva velocemente perché la scrittura di Lakhous ti tiene incollato alle pagine con i personaggi che abitano questo romanzo imperdibile: da Sàfia che, bambina egiziana con tanto di chador, sogna di fare la parrucchiera, a Christian, giovane siciliano di lontane origini tunisine, che dovrà imparare a simulare un italiano stentato, con risultati spassosissimi. Non andiamo, volutamente, oltre. Vi consigliamo semplicemente di leggerlo. Abbandonando per un attimo qualsiasi pregiudizio.