Divorzio all'islamica
Testata: Internazionale
Data: 18 ottobre 2010
Nel nuovo romanzo del talento algerino Amara Lakhous, un agente segreto deve iniltrarsi in un gruppo di immigrati musulmani di viale Marconi,a Roma, impegnato a preparare un attentato. L’epilogo del racconto è una sorpresa, in cui l’autore mantiene l’ironia e la leggerezza che caratterizzano tutto il libro. Anzi, proprio alla ine il tono beffardo raggiunge il suo culmine, esattamente come nel libro precedente Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio. Attraverso i protagonisti Lakhous coglie l’occasione di esprimere le sue idee sulla possibilità di un islam moderato, di mostrare la sua avversione alla circoncisione femminile e denunciare il razzismo con cui un immigrato, in Italia, deve a volte confrontarsi.
Ma la forza del libro non sta in queste idee e neppure nella maniera in cui tratta alcuni aspetti tipici dell’islam, come il modo con cui i musulmani possono divorziare. Lakhous descrive gli immigrati visti dagli italiani e gli italiani visti dagli immigrati. E alla ine, prende tutti in contropiede,
non solo il protagonista, ma anche il lettore. In modo rainato, l’autore algerino ci fa notare anche che l’umorismo e l’autoironia non sono certamente un’esclusiva degli europei.