Una tappa imprescindibile di un qualsivoglia tour della Normandia è il piccolo paese di Giverny, un luogo diventato simbolo e testimonianza di uno dei più grandi pittori francesi, Claude Monet. Giverny è infatti il villaggio dove ha vissuto e operato il grande pittore e il luogo dove è stato creato il favoloso giardino delle ninfee. Qui, oltre a prendere forma grandi capolavori dell’arte pittorica, ha preso vita anche questo enigmatico romanzo, primo grande successo di Bussi, che ci porta a seguire un delitto commesso proprio a pochi metri da dove Monet dipingeva i suoi quadri.
Ninfee Nere inizia con un omicidio sulle rive del Ruscello di Giverny: il paesaggio idilliaco e poetico della casa di Monet viene macchiato dal sangue di Jerome Morval, avvenente medico parigino con domicilio nel tranquillo villaggio di Giverny. L’indagine dell’ispettore Serenac e del suo vice segue le più svariate piste per cercare di venire a capo dell’omicidio: un figlio segreto, un’amante o un marito tradito, un traffico illecito di quadri di Monet. Tante piste che come le strade di un labirinto si incrociano ma non portano mai all’uscita sperata. L’indagine ruota attorno a tre figure femminili chiave: la maestra del paese, una ragazzina di 11 anni con il talento per la pittura e una vecchia ottuagenaria che dalla sua postazione vede e osserva ogni cosa. L’intreccio di queste vite con l’omicidio e le Ninfee di Monet danno vita a una puzzle complicato, che ogni volta sembra avvicinarsi al bandolo della matassa che però sfugge come un’anguilla. Vi do un consiglio: leggete la storia come se fosse un quadro; state attenti ai particolari, alle minuzie e come per un dipinto chiedetevi cosa si nasconde dietro una figura o una scena. Vi sfido a risolvere l’enigma.
VOTO 20 FERMATE: Leggete tranquillamente questo romanzo durante uno spostamento sui mezzi, vi allieterà la mattinata e occuperà la vostra attenzione quel tanto da farvi dimenticare il solito stressante tran tran. Un’ottima medicina contro gli impegni quotidiani.
CITAZIONE: “So già dovete volete arrivare, vi sembrano strani due funerali nello stesso cimitero, sotto la stessa pioggia battente, separati da appena qualche decina di metri. La coincidenza vi disturba? Vi appare esagerata? Sappiate solo una cosa, una sola: in tutta questa serie di eventi non esiste la minima coincidenza. Niente è lasciato al caso in quest’affare, al contrario. “