Naviganti delle tenebre è il nuovo romanzo di Carlo Mazza che vede il ritorno del capitano Bosdaves.
Bari è il teatro giusto per mettere in scena uno spaccato della realtà odierna, magistralmente descritta dall’autore, dove una storia come quella di Samira, una ragazza etiope – sopravvissuta ad una strage di matrice politica che ha visto coinvolta l’intera famiglia – è misteriosamente scomparsa.
Si alternano tanti personaggi col loro lato oscuro: Zelda figlia di un ex maggiore e amante di un pericoloso boss della malavita, Lassandro ex poliziotto colluso che ha deciso di dare una svolta alla sua vita collaborando con la criminalità locale e con la voglia di sparire andando in una città come Santo Domingo, il professor Angelilo tormentato dal suo passato e dal suo segreto.
Poi c’è la parte buona, o meglio dire quella sana, che vuole combattere il male, come il protagonista del romanzo: il capitano Antonio Bosdaves coadiuvato dall’amico Ermanno e dalla seducente Martina.
Le sue indagini porteranno a scoprire cosa accadde di preciso 25 anni fa in quella strage dove è morta la famiglia di Samira, chi sono i veri esecutori materiali, e inoltre capire cosa si nasconde dietro la sua misteriosa scomparsa.
Questo romanzo vuole mettere in risalto la complessità dell’essere, il difficile rapporto di convivenza della razza umana che porta all’odio e al razzismo, ad accettare sempre meno il prossimo.
Una realtà cruda e spietata che non fa sconti in una Bari dove c’è San Nicola, patrono della città che contempla e vigila dall’alto della sua basilica quei migranti che arrivano lungo le coste, forse sinonimo di salvezza, e prende atto, una volta insediati, della loro difficile integrazione.
Un poliziesco malinconico in una Bari molto suggestiva per quei vicoli e quel centro storico di rara bellezza. Un protagonista come Bosdaves, una figura duplice nel senso buono del termine: cinica e ostinata quando deve affrontare il crimine, marito esemplare di Irene e padre modello che vede crescere i suoi figli con quel rammarico di non poter stare accanto a loro.
Con una ricostruzione alquanto fedele Carlo Mazza ci lascia un affresco di una città come Bari, Perla del Mediterraneo con le sue problematiche e le sue molteplici insidie. Il suo romanzo ha il dovere di scuotere gli animi della gente e portare messaggi di speranza e di pace, proprio come quelli che il nostro santo patrono ci ha insegnato.