Ritorna Ester Nillson, protagonista un paio d'anni fa di un impeccabile romanzo che dell'amore raccontava una delle possibili derive: la non corrispondenza e il conseguente rifiuto. Il libro era Sottomissione volontaria della giornalista e scrittrice svedese Lena Andersson che, forte dei consensi, plausi e premi conquistati, con Senza responsabilità personale concede alla sua protagonista una nuova avventura, e all'amore una seconda possibilità. Il prescelto questa volta si chiama Olof Sten, di mestiere fa l'attore ed è sposato da dieci anni con un'altra donna. Ester lo ha conosciuto dopo aver scritto una pièce di teatro che racconta e presagisce un infelice amore a tre: un marito, una moglie tradita, un'amante. Scrive Andersson, illuminata come i suoi romanzi "Niente è profetico. Ciò che può sembrare profezia è solo attenzione acuita per qualcosa che è già successo. Ciò che è accaduto prima o poi accade di nuovo, da qualche parte, una volta o l'altra. E non di rado accade alla stessa persona perché l'essere umano ha i suoi modelli di comportamento. Dice Olof rivolgendosi a Ester: "Hai scritto quel pezzo teatrale e ti è piaciuto ciò che io ho fatto del mio ruolo. Soprattutto ti piaceva il ruolo. Ti sei innamorata del tuo stesso personaggio". E anche questa è una deriva dell'amore.