Ritroviamo Carlo Mazza e il suo capitano dei Carabinieri Bosdaves con “Naviganti delle tenebre”. Siamo a Bari, la città dell’autore e del capitano. Una Bari con la sua provincia che è la base di diversi clan malavitosi dediti ad estorsioni, narcotraffici, traffico di donne ed armi, anche grazie al collegamento con mafie straniere. Bari, una città come tante, strangolata dai tentacoli della criminalità e della delinquenza.
Una città dove “Toresedute”, capoclan, viene festeggiato, omaggiato, riverito, dopo essere tornato in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare.
Ma Bari è anche la città dell’accoglienza, della presenza di tante comunità straniere. Una città di porto e di arrivi, arrivi pieni di speranza e di sogni. Ma spesso i sogni vanno ad infrangersi contro una durissima realtà fatta di sacrifici, difficoltà lavorative, abitative e di integrazione. Bari è la città che venticinque anni fa ha accolto Samira Estifanos, che all’epoca aveva quindici anni, e la sua famiglia composta dai genitori e tre fra fratelli e sorelle. Sono scappati dall’Etiopia a causa del regime vigente e hanno trovato una sistemazione iniziale e temporanea nella palestra del liceo artistico Aristofane. Una notte ignoti lanciano nella palestra una bottiglia molotov e la famiglia di Samira viene sterminata. A salvarsi sarà solo lei che porterà il segno delle ustioni rossastre sulla sua pelle e i segni delle cicatrici nel suo animo per tutta questa sofferenza emotiva. Le indagini non porteranno a niente e i colpevoli di tale atto non verranno individuati.
Samira crescerà da sola e, ormai quarantenne, ha un lavoro e una casa, è una ragazza dolce e religiosa e sta vivendo un amore altrettanto dolce che la rende finalmente felice. Ma una sera sparisce nel nulla e di lei si perdono le tracce. E proprio il capitano Bosdaves, in collaborazione con il tenente Sallustio, è chiamato ad indagare sulla scomparsa della ragazza e recuperare tutta la documentazione delle indagini relative all’incendio per capire se quel doloroso episodio è legato alla sua sparizione.
Carlo Mazza ci racconta una Bari dai diversi volti. Da una parte accogliente ma dall’altra intimorita e spaventata. Da una parte generosa di sentimenti e dall’altra manipolata da certe idee populiste che crea guerre tra poveri. Il capitano Bosdaves è molto preso e coinvolto dall’indagine sulla scomparsa di Samira. Le sue ricerche lo portano a scoprire una bella e dolce figura. A casa sua ritrova un’edizione in italiano del Cantico dei Cantici, con varie sottolineature e in particolare nel sesto canto, si tratta di strofe amorose dedicate da una donna al suo amato. E il capitano scoprirà chi si è innamorato di Samira contraccambiato.
Il capitano Bosdaves ne è colpito perché la sua è una figura altamente sensibile. Sensibilità che utilizza nel suo lavoro e che si porta dentro anche nella sua vita privata. Vive una particolare situazione in famiglia che lo porta a mettersi in discussione. Cerca di ricucire gli strappi, non è facile, ci vuole tempo e pazienza. Ci sono altre figure che per la loro storia passata e presente pagano fortemente i loro errori. Le figure in questione sono tre. Una tenuta più in disparte e che aleggia per tutta la storia. Le altre due ben presenti. Una fa della cattiveria il suo stile di vita, l’altra si legherà mani e piedi a chi inizialmente poteva essere un’ancora di salvezza e che si rivelerà un carnefice.
Le Edizioni E/O sono una garanzia di qualità come lo è lo stile di Carlo Mazza. Entrambi, editore ed autore, hanno a cuore una certa linea editoriale che pone l’accento sulle nostre realtà territoriali, senza dimenticare le persone, i loro sentimenti e le motivazioni che le spingono a compiere determinati gesti. Vi consiglio di aggiungere “Naviganti delle tenebre” nelle vostre librerie per la storia che vi farà riflettere, per come l’autore ci descrive Bari e le sue multietnicità e per come delinea i vari protagonisti. Ho un ricordo legato all’autore e alla sua produzione. Carlo Mazza è stato il primo scrittore che ho letto e recensito per Contorni di noir nell’aprile del 2014. Mi ha fatto piacere ritrovare lui e il capitano Bosdaves e spero di ritrovarli nel mio cammino di lettrice.