L’alcol e la nostalgia di Mathias Enard (Edizioni e/o) nasce come fiction radiofonica trasmessa da France Culture, e successivamente diviene romanzo.
Enard, attraverso la voce di Mathias, ci racconta di un amore a tre sofferto e doloroso utilizzando l’espediente di un viaggio in treno che, da Mosca a Novosibirsk, lo stesso Mathias intraprende per accompagnare la salma di Vladimir alla sepultura.
Mathias e Vladimir: un’amicizia immersa tra eccessi d’alcol e droga; un’amicizia segnata dall’amore di entrambi per Jeanne; un’amicizia votata all’autodistruzione.
Non serve aggiungere altro, secondo me. L’alcol e la nostalgia è un romanzo da leggere senza perdersi in tante disquisizioni.
Va letto perché è tristemente bello. Va letto perché è uno di quei romanzi che, giunto alla fine, vorresti scrivere per svuotare viscere e anima dai demoni che vi dimorano all’interno.
Nel bene, e nel male, L’alcol e la nostalgia è uno di quei libri che marchiano l’anima come pochi altri. Da leggere, e rileggere!