Victor Serge ha letto poesie dappertutto, sempre. È così che ha nutrito il suo amore per l’uomo e salvato il suo incanto per la vita, che gli sono stati necessari per consacrarsi al giusto, prima che al vero, a quel «battersi per una evasione impossibile dentro un mondo senza evasione possibile» da cui, aprendo le sue memorie, racconta di essere stato dominato. A fare di lui un rivoluzionario era soprattutto la consapevolezza che la libertà è un tentativo, che le virtù umane sono potenziali, che non c’è certezza di ottenere il bene e che è per questo che non si può che combattere (...)