La chiamano saggezza, da un certo punto in poi, quel carico di nomi, volti, luoghi, appuntamenti, parole dette o mai pronunciate, che si addensa dentro ciascuno. Il paese interiore fatto della nostra biografia che all'improvviso, anziché sedimentarsi, ribolle, e ci sommerge d'inquietudine. Sono colti in quell'attimo in cui tutto può succedere i protagonisti di questo ipnotico romanzo (tradotto da Alberto Bracci Testasecca), una spia al servizio della Francia e un'archeologa irachena che lavora per l'Unesco, amanti per una notte sola. Poi vanno per la loro strada, raccontata a voci alterne. Ma, a distanza, e nel silenzio, condividono sangue, dolore, e il medesimo senso di sconfitta che si intreccia alle vicende del mondo di ieri e di oggi, dove anche chi vince ha perso troppo: dalla Libia post-Gheddafi ad Annibale, dall'Etiopia di Hailé Selassié alle devastazioni dell'Isis.