Ritorna nelle librerie italiane (dopo "Tempo assassino" e "Ninfee nere") lo scrittore francese Michel Bussi con il suo ultimo noir "Non lasciare la mia mano" (E/O Edizioni). Siamo nell'isola tropicale della Réunion (Oceano indiano). Sembra che un omicidio non sia tale senza il rinvenimento del cadavere. Infatti quello di Liane Bellion non si trova. Il presunto luogo del crimine è un albergo dove vengono trovati schizzi di sangue e l'arma del delitto sembrerebbe essere un coltello o un pugnale. Lo strampalato, seppur fido sottotenente. Christos Kostantinov soprannominato "il profeta" che collabora con la detective Aja Purvi, titolare delle indagini, è un forte bevitore e fumatore di marijuana, ma anche fine investigatore. È caccia all'uomo nell'isola vulcanica circondata da deserti di cenere. foreste tropicali, barriere coralline e abitata da diverse e variopinte razze. Rocambolesca è la fuga del protagonista che porta con sé, come ostaggio. una bambina di sei anni. Nella vicenda c'è lo zampino di una misteriosa dama con l'ombrello. Finale del tutto inaspettato, vi dico.