È appena stato ristampato, nella collana Gli intramontabili, questo libro dell’ebreo praghese Leo Perutz (1882-1957). Un romanzo che ne contiene tanti altri, tutti con protagonista Praga, quella veramente magica della seconda metà del XVI secolo, governata da Rodolfo II. L’imperatore è innamorato della bella Esther, la moglie di Mordechai Meisl. Costui non è un ebreo qualsiasi, uno dei tanti che abitano la città, tra rabbini maestri di sortilegi e alchimisti alla ricerca della formula per fabbricare l’oro, ma è colui che presta soldi all’imperatore, i soldi che consentono a Rodolfo II di circondarsi di pittori, astrologi e scienziati come Keplero. Dai vicoli del ghetto al Ponte Carlo, Praga palpita, piange, si dispera, s’innamora. E ride, anche.