Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

“Il Minotauro” di Benjamin Tammuz

Testata: Libri in musica
Data: 22 febbraio 2017
URL: http://www.librinmusica.it/minotauro-benjamin-tammuz/

Questo libro è per chi ha voglia di una romantica ed imprevedibile storia d’amore travestita da spy story. Per chi ama comporre i puzzle e le strutture narrative originali. Per chi vuole una lettura che sorprende dall’inizio alla fine.

Avishai Cohen è un musicista e compositore israeliano definito” jazzista visionario di proporzioni globali” da DownBeat, storica rivista americana di settore. Non c’è modo di ridurre la musica del bassista Avishai Cohen in categorie ordinate. I suoi sono lavori senza soluzione di continuità, miscele medio orientali che incontrano il folk e il jazz spesso sulla stessa canzone. Questo è il motivo per cui ho scelto il suo brano Remembering come parte della colonna sonora di questo libro.

Cohen compie in musica ciò che Benjamin Tammuz (1919 – 1989) fa in questo piccolo bellissimo libro pubblicato da e/o Edizioni nel 1994 nella traduzione di Antonio Di Gesù. Se da una parte Cohen riesce a combinare elementi sonori dando vita ad un ottimo equilibrio tra musica composta ed improvvisata, dall’altra Tammuz riesce a vestire da spy story un romanzo che è una lunga dichiarazione d’amore in forma epistolare.

Benjamin Tammuz

Pur essendo nato in Unione Sovietica, Benjamin Tammuz è considerato a tutti gli effetti uno scrittore israeliano, perché dall’età di cinque anni ha vissuto a Tel Aviv insieme alla sua famiglia. Il Minotauro, pubblicato per la prima volta nel 1980 è stato designato da Graham Green come libro dell’anno nel 1981.

Un tale che era un agente segreto, parcheggiò in una piazza bagnata dalla pioggia la macchina che aveva preso a nolo, e salì sull’autobus per andare in città. Quel giorno compiva quarantun anni, e buttandosi su un sedile a caso, chiuse gli occhi sprofondando in tetre meditazioni sulla natura del suo compleanno. L’incipit di questo romanzo rappresenta una bellissima pagina in cui ha inizio una storia d’amore che ha dell’incredibile. Il misterioso agente segreto, di cui a lungo verrà celata l’identità, su un autobus affollato vede per la prima volta Thea, una donna mai vista prima, che gli suscita delle emozioni incontenibili: Appena vide i tratti del suo viso, spalancò la bocca in un urlo soffocato in gola. Forse gli sfuggì.

Dopo un breve preambolo in cui scopriamo che l’agente segreto ha circa il doppio dell’età di Thea, il romanzo cambia forma e si trasforma in epistolario. L’uomo inizia a scrivere delle lettere alla donna sconosciuta alle quali allega sempre un disco di Mozart, con l’unico intento di poter ascoltare la stessa musica contemporaneamente in luoghi differenti.

Lo sconosciuto non tenta un approccio amichevole, ma si dichiara perdutamente innamorato, professando di non aver mai conosciuto la felicità prima di vedere Thea. Malgrado questo, asserisce immediatamente l’impossibilità di conoscersi di persona, imputando la responsabilità al fatto che c’è stato uno sbaglio di tempi, di luoghi, di vite che sono destinate a scorrere parallele senza mai incrociarsi.

Thea decide di rispondere, attratta dal misterioso sconosciuto. La scrittura diventa un’abitudine alla quale nessuno dei due sa e può rinunciare, un appuntamento scadenzato da consuetudini di una coppia innamorata costretta all’amore a distanza, che ascolta la stessa musica alla stessa ora di giorni prestabiliti.

Una donna che l’agente segreto ama profondamente e che ritiene essere la più grande perdita della sua vita. L’uomo dichiara immediatamente che la loro unione sarà impossibile ponendo un veto che il lettore spera fino all’ultimo possa essere tolto.

Trascorrono gli anni e seguiamo le vicende di Thea e dell’uomo misterioso che la segue sempre, a distanza. Diventata donna, laureatasi e dopo aver iniziato ad insegnare, Thea incontra un uomo, G.R. che decide di sposare, ma una terribile fatalità mette la parola fine ad alla promessa fatta.

La colonna sonora di questo romanzo è il Concerto per pianoforte e orchestra K 466 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791).

Composto nel 1785, il concerto fu scritto dopo il trasferimento a Vienna dal ventinovenne Mozart. Malgrado all’epoca i concerti per pianoforte e orchestra fossero intesi come genere di intrattenimento, Mozart diede una prova di innovazione che condizionò la musica a venire. In questo concerto lo strumento solista si pone quasi in contrasto con l’orchestra che lo accompagna. In una lotta sincopata, vorticosa e drammatica sin dal primo dei tre movimenti, l‘Allegro, coinvolge l’ascoltatore in questa composizione che inizia in modo brillante, per divenire semplice ed indimenticabile nella rilassante Romanza centrale ed infine vigorosa nell’ultimo Rondò.

Il romanzo è altrettanto incalzante e tragico. La prima parte si intitola L’agente segreto, e fornisce un quadro d’insieme di ciò che accade negli oltre otto anni di corrispondenza tra l’anonimo e Thea. La seconda parte, invece, s’intitola G.R., proprio come il nome del promesso sposo della donna. Ecco che Tammuz delinea un personaggio che fino a questo momento era rimasto ai margini della narrazione, tracciandone la personalità a partire dalle traumatiche esperienze della sua infanzia e sulla difficile accettazione di un’identità di genere non definita.

Attraverso gli occhi di G.R. vediamo per la prima volta l’agente segreto:

Davanti a lui stava un uomo di circa quarant’anni, indossava un abito di lana marrone, portava un cappello di feltro peloso e soffice, che era l’unico tocco di trasandatezza nella precisione ed eleganza della sua figura. Nikos Trianda titola la terza parte e rappresenta l’altra figura maschile che occupa un ruolo preponderante nella vita di Thea. Professore universitario cosmopolita greco-libanese per il quale Thea, ormai adulta e lei stessa docente in Gran Bretagna, prova un’ attrazione vera, è la prima persona alla quale la donna racconta dell’uomo misterioso. Questi comprende immediatamente il peso che le oltre 400 lettere da lei custodite negli anni rappresentano un elemento imprescindibile della vita e della fantasia della donna amata.

Solo con la quarta ed ultima parte entriamo direttamente nella vita dell’uomo misterioso. Abram Aleksandrovič Abramov è un talentuoso violinista di origini ucraine che al termine della prima guerra mondiale conosce e si innamora della bellissima Ingeborg von Hase. Questi altri non sono che i genitori dell’agente segreto Aleksandr Abramov, che dà il titolo a questa parte. La sua infanzia ricca ma solitaria si svolge in una grande casa su una collina nei pressi di un villaggio palestinese, la sua adolescenza in collegio, la vita militare e poi l’ingaggio con i servizi segreti.

L’intero romanzo ruota intorno a questi uomini che, ciascuno a suo modo, amano la stessa donna. Un romanzo in cui nulla è scontato e che proprio come un puzzle si compone via via che si va avanti nella lettura, senza seguire l’ordine cronologico della narrazione concentrata in appena 182 pagine.

I temi di tutto il romanzo sono il ritorno e l’attesa che si compia il ricongiungimento con qualcuno o con qualcosa. Tutti attendono qualcosa: Thea l’incontro con l’agente segreto, questo il ritorno alla sua terra d’origine, ed infine il ricongiungimento dell’idillio familiare ormai spezzato. L’attesa non è altro il periodo che intercorre tra la consapevolezza di una mancanza e il momento in cui riconosciamo in ciò che ci circonda ciò che rappresenta la mancanza stessa. L’attesa corrisponde sempre ad una forma materica nel mondo:

Da quando ho memoria di me, io ti ho cercato. Mi era chiaro che tu esistevi, ma non sapevo dove. Un ultima riflessione va fatta sul tema del doppio. Doppia è la figura del titolo, il mitologico Minotauro per metà uomo e per metà toro. Il protagonista conduce una doppia vita ed è il doppio esatto del padre, che sposa una donna e mette al mondo un solo figlio, trascurandolo. Infine doppia è la lettura che Tammuz ci presenta di una terra, la Palestina, che è ora materna ed accogliente, il paradiso perduto dell’infanzia, ora luogo di guerre, arida e polverosa.

Un libro ben scritto e strutturato in maniera originale dalla copertina meravigliosa. Una storia d’amore vestita di giallo.

Buona lettura e buon ascolto!