La parola “noir” oltre ad indicare un genere letterario, racchiude un mondo e un modo di scrivere le storie molto personale; da paese a paese questo genere di scrittura varia e assume diverse caratteristiche. Non avevo mai letto un romanzo noir di un autore turco e perdersi tra le pagine di questo libro è fantastico, perché oltre a raccontare la storia “noir” in senso stretto, narra le vicende di un popolo. È un romanzo con uno sfondo sociale che non può far altro che riflettere.
Riportare la trama del libro potrebbe risultare banale, perché la sua bellezza non sta solo nella storia e nel modo in cui è scritto, ma anche nell’atmosfera che si crea, nei personaggi che si incontrano e nelle riflessioni che fa l’autore, che aprono la mente a visioni di vita nuove.
“Mare in vendita” è il cartello che legge lo scrittore e che lo convince a trasferirsi in questo paesino, per ritrovare la vena creativa e scrivere il suo nuovo romanzo.
Sinossi
Ambientato sulla costa mediterranea della Turchia, in uno scenario favoloso di mare, ulivi e vigne, ma anche teatro di conflitti ed emozioni violente, il romanzo di Altan racconta l’arrivo di uno scrittore in una cittadina lacerata da lotte tra bande per il controllo di traffici e del potere.
All’inizio l’uomo si tiene in disparte e cerca di approfittare della bellezza dei luoghi e della sua estraneità per ritrovare il filo della sua vocazione di scrittore, smarritosi dopo anni di successi e fallimenti. Ma la passione erotica incontrollabile per una donna che si rivelerà al centro delle lotte locali lo spinge a entrare nel gioco delle alleanze e degli scontri armati. Mentre gli avvenimenti si tingono del nero dell’odio e dell’avidità, e del rosso della passione e della sensualità, il protagonista riesce a mantenere uno spazio di riflessione e di confronto con Dio sui grandi temi del destino e del libero arbitrio, per capire quanto il suo mestiere di costruire trame somigli a quello del Creatore.
A volte quando si sceglie un libro si viene colpiti da diversi aspetti: sinossi, copertina, conoscenza dell’autore.
Così la mia curiosità mi ha spinto a chiedere in un post cosa pensava la gente di questo libro, senza averlo letto.
Ecco alcune risposte:
“Di Altan?
Secondo me è molto bello.”
“Direi bello”
“Mi aspetto molto da questa lettura. Sono vicina all'autore che attualmente è detenuto in carcere per aver diffuso “messaggi subliminali” a favore del tentato colpo di stato del luglio 2016.
Molti grandi scrittori si sono mobilitati per la sua liberazione.
È assurdo...”
Un libro che ispira ancora prima della sua lettura e che, una volta letto, rende dipendenti: non si può più far a meno di questo autore, del suo mondo e del suo modo di coinvolgere il lettore.
In “Scrittore e assassino”, lo scrittore ha un rapporto con Dio molto intenso e un modo di interpretare la religione davvero moderno, dove si parla con Dio e allo stesso tempo si commettono peccati…
Un libro che entrerà nell’antologia letteraria mondiale e non può essere certo etichettato come semplice noir…leggerlo è d’obbligo!