Ci sono uomini e donne che hanno provato a pensare e a gettare le basi di un mondo diverso, e spesso lo hanno fatto in epoche e momenti storici in cui farlo era considerato del tutto folle. Per questo sono stati ritenuti sognatori, eretici, radicali, libertari... In una parola: utopisti. Possono annoverarsi nella loro schiera: Carlo Pisacane, Emma Goldman, Victor Serge, Angela Davis, Thomas Sankara. In epoche, continenti, frangenti molto differenti tra loro non solo hanno provato a immaginare una società diversa, che escludesse da sé lo scandalo dell'ingiustizia e della prevaricazione, ma hanno cercato di realizzarne suoi brandelli insieme ad altri uomini e ad altre donne. Quasi tutti questi esperimenti sono stati votati al fallimento. Tutt'al più hanno creato dei brevi momenti di sospensione del corso della Storia. Eppure qualcosa rimane, negli scritti e nei ricordi lasciati dagli utopisti: il bagliore di un mondo diverso, l'ombra di rivolte votate alla sua effimera realizzazione.
VICTOR SERGE
È la storia di uno dei protagonisti delle grandi battaglie politiche della prima metà del secolo scorso: i moti anarchici ai quali Serge aderì in gioventù, la militanza nel partito bolscevico, l'attivismo contro la prima guerra mondiale, la conoscenza di Lenin, Gorkij, Kropotkin, Majakovskij e degli altri intellettuali sovietici, la partecipazione alla Terza Internazionale a Berlino per organizzare la rivoluzione in Germania, la progressiva degenerazione del regime di Stalin, con i processi, gli arresti e i suicidi di tanti protagonisti della rivoluzione, la detenzione prima nelle carceri francesi e in quelle sovietiche infine la fuga fino all'esilio in centro America.