“Mi hai chiesto cosa intendo fare per la promozione dell’Amore molesto… Non intendo fare niente: ho già fatto abbastanza per questo lungo racconto: l’ho scritto”.
Inizia con la famosa lettera agli editori, in cui chiarisce che di lei non sapremo mai nulla, la nuova raccolta di lettere, materiali e interviste di Elena Ferrante, l’autrice napoletana da oltre un milione di copie vendute in Italia e altrettante negli Stati Uniti solo per la quadrilogia dell’Amica geniale. E dunque la portata si presenta piuttosto ghiotta per tutti i lettori che hanno seguito la sua scrittura carica di sensi, di umori di rioni, di palazzi e vicoli, e dell’eterna pulsazione dell’umano che si spariglia in gran varietà tra storie e Storia.
Le carte che qui sono raccolte diventano infatti anche un gioco per penetrare la barriera tra i libri e la scrittrice, starle più vicino, camminandole accanto dalla pubblicazione dell’Amore molesto, appunto, alla sua trasformazione in film, per proseguire con I giorni dell’abbandono, fino alla saga di Lena e della sua ‘amica geniale’ Lila, con cui si è inesorabilmente imposta a tutto il mondo. Si conoscerà così ancor meglio il suo puntiglio nella scrittura anche del più feriale dispaccio, la sua cura quasi maniacale della risposta e dell’integrità ai valori letterari ma anche di postura nel mondo.
E alla fine non si potrà che convenire con lei: in un tempo tanto mediatico, solo la sottrazione dell’autore, l’impersonalità come nelle opere antiche, poteva restituire pieno potere all’arte.