Linda Ferri, e sceneggiatrice e scrittrice, è nata a Roma. Ha vissuto i suoi primi ventanni a Parigi, dove si è laureata. Ha lavorato come editor e come traduttrice. Ha pubblicato Incantesimi, il suo primo romanzo nel 97 e, sempre per Feltrinelli, Il tempo che resta. Ha firmato le sceneggiature dei film Voglio una donna, La stanza del figlio di Nanni Moretti, Luce dei miei occhi e La vita che vorrei di Giuseppe Piccioni e Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart. Il suo nuovo libro si intitola Cecilia (edizioni e/o) ed è candidato al Premio Strega.
Il tratto principale del suo carattere?
La passione.
La qualità che preferisce in un uomo?
Lenergia, lamore della via.
Il suo principale difetto?
Il senso del dovere.
Il suo sogno di felicità?
Liberarmi del senso del dovere.
Il suo rimpianto?
Ho solo nostalgie.
Lultima volta che ha pianto?
Ieri.
Lincontro che le ha cambiato la vita?
Purtroppo, o per fortuna, non potrò mai saperlo.
Sogno ricorrente?
Nessuno. Il mio inconscio è più originale di me.
Il giorno più felice della sua vita?
Verrà di sicuro.
E il più infelice?
Meglio non pensarci.
La persona che richiamerebbe in vita?
Mio padre, morto giovane. Per ridargli un po di tempo e perché così smetterei di cercarlo.
Quale sarebbe la disgrazia più grande?
Un grande dolore di una persona cara.
Bevanda preferita?
Vino rosso.
Il piatto preferito?
Pollo arrosto (coscia) con patate.
Il suo primo ricordo?
La culla di mia sorella neonata che entra nella stanza.
Libro preferito di sempre?
La Certosa di Parma di Stendhal.
Libro preferito degli ultimi anni?
Tutti i libri di Alice Munro.
Autori preferiti in prosa?
Stendhal, Cechov, Nabokov, Naipaul.
Poeti preferiti?
Marina Cvetaeva, Pasternak, Montale.
Cantante preferito?
Bruce Springsteen.
Il suo eroe o la sua eroina?
Aung San Suu Kyi.
I suoi pittori preferiti?
Giotto, Giovanni Bellini, Alberto Burri.
Film cult?
Tutto Kubrick e Truffaut. Fanny e Alexander.
Attore preferito?
Marcello Mastroianni.
Cosa cambierebbe nel suo fisico?
I piedi: con le dita corte, non hanno una buona presa.
Personaggio storico più ammirato?
Gandhi.
Personaggio politico più detestato?
A parte quelli ovvi?
Il suo primo amore?
Il benzinaio biondo da cui mio padre faceva il pieno.
Quel che detesta di più?
Lostinazione del cattivo carattere.
Se non avesse fatto il mestiere che ha fatto?
Una vita in pareo.
Il dono di natura che vorrebbe avere?
La leggerezza.
Il regalo più bello?
Un lampadario a candele per il mio divorzio.
Come vorrebbe morire?
Sognando.
Stato danimo?
Ottuso, un po depresso allitaliana.
Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza?
Quelle che implicano un abbandono di sé.
Il suo motto?
Solo lamare, solo il conoscere conta, non laver amato, non laver conosciuto (Pasolini).