1) Perché è scritto bene. So che dovrebbe essere il punto essenziale per veder pubblicato un libro ma, purtroppo, non è così scontato e io mi emoziono quando mi capita fra le mani un libro con questa caratteristica.
2) I personaggi sembrano reali, tutti i personaggi sono descritti in maniera sensibile e profonda
3) Mi ha aiutato a comprendere l’attuale situazione politica e sociale, le aspettative sulle rivoluzioni arabe, soprattutto da parte di coloro che le hanno vissute, e la successiva delusione. Il sentirsi in trappola, il non essere mai a proprio agio in un luogo, trovarsi nel mezzo fra chi detiene il potere in maniera fraudolenta e chi al potere vorrebbe arrivarci per istaurare un governo basato sull’estremismo religioso..
4) Per il senso di impotenza che si respira ad ogni pagina.
5) Perché sfonda il muro dell’ipocrisia sull’omosessualità nel mondo arabo, ne mostra le caratteristiche peculiari, mette in evidenza la situazione, la paura, la vergogna, la caccia alle streghe.
6) Perché mi ha fatto porre più di una domanda. Le ho fatte a me stesso, le ho fatte al mio compagno addormentato al mio fianco, a tarda notte, mentre non riuscivo a staccare gli occhi dal libro.
7) Perché mi ha fatto venire voglia di conoscere di più.
8) Mi ha mostrato un’umanità con le proprie regole, il proprio modo di pensare, decisamente distante dal modello occidentale ma non per questo meno “umana”. Alla faccia di chi dipinge il mondo arabo come un bacino di terroristi o a chi lavora per “disumanizzare” l’altro.
9) Per la forza dei personaggi femminili e di Maj, diverso anche fra i diversi, sempre in prima linea per affermare se stesso e i propri ideali.
10) Per il coraggio, per la passione, per la freschezza di una scrittura che sfida i fondamentalismi, priva di retorica e ipocrisia.