“Giorgia cara che dire … grazie! Ciò che hai scritto ha saputo restituirmi il calore della lettura che più amo!”
Così ho ringraziato l’autrice, Giorgia Lepore, dopo aver letto il suo “I figli sono pezzi di cuore” (edizioni e/o).
Un giallo si, ma soprattutto l’inizio di una storia di vita, quella di Gerry che ha un passato da figlio di nessuno e un futuro tutto da creare.
Un personaggio forte e potente che dimostra tutta la sua “fame d’amore” e il concreto bisogno di essere riconosciuto dal mondo e da chi ha intorno. Un figlio di nessuno, abbandonato da sua madre chissà per quale motivo e cresciuto dall’affetto di due personaggi particolari dentro una realtà da orfanotrofio, ha necessità di capire da dove viene. Ma per fortuna quelle due persone ne hanno fatto un uomo che ha delle consapevolezze che lo portano verso la ricerca del bene: nonostante tutto.
Giorgia Lepore crea questo personaggio con l’attenzione e l’amore di una madre. Lo porta per mano nel mondo e non lo lascia, ne accompagna ogni passo e anche se ormai adulto ha sempre un occhio attento su di lui. Ne è quasi “madre” a tutti gli effetti. Lo ha adottato nel crearlo, è suo e di chi lo vuole accogliere leggendo le pagine.
La sua è una scrittura bella, pulita, molto scorrevole. Un scrittura calda e materna che restituisce una lettura piacevole, altrettanto calda e piena.
Il giallo corre sul filo accanto al protagonista che lo vive e lo subisce al tempo stesso. Un lato psicologico e riflessivo intenso.
Un buon “esordio” (anche se non è il suo primo romanzo) all’interno della famiglia editoriale E/O, un romanzo riuscito che la porterà verso scenari per noi lettori molto interessanti. Aspettiamo con ansia di leggere ancora e ancora la sua splendida scrittura.
