E quasi una moda, per di più, curiosamente arrivata dagli stati uniti, quella di romanzi ambientati nellantica Roma. Ma questo «Cecilia» , di Linda Ferri, (E/O, 18 euro) è diverso, non ruota attorno ad vvenimenti e personaggi storici, ma a una qualsiasi ragazza di nobile famiglia, per raccontare, attraverso lei, una giovinezza, uneducazione sentimentale e la vita quotidiana al tempo di MarcAurelio. «Cecilia» è un romanzo assai documentato (come dimosttra la pur essenziale bibliografia finale, sostanzialmente letteraria) e lautrice confessa che nsce dal fascino della stupenda statua del Maderno nella chiesa romana della Santa Martire, divenuta protettrice dei musicisti per un errore di traduzione dal latino di un passo della sua leggenda. Questa Cecilia, assai indipendente per i tempi, grazie a un padre che «nonostante il suo sesso», le dà unistruzione superiore e una certa libertà, ama la musica, che la consola e la rapisce quando suona la cetra, e si farà cristiana, finendo catturata dai pretoriani per una spiata del cognato
Un bel libro, con precisi accenni alla Atene in decadenza e ai culti orientali che prendevano piede. Un testo che dovrebbero leggere i giovani nelle scuole proprio come introduzione didattica al mondo romano.