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La primavera araba in un locale underground

Autore: Pietro Cheli
Testata: Amica
Data: 27 aprile 2016
URL: http://www.amica.it/dailytips/ultimo-giro-al-guapa-di-salem-haddad/

Ultimo giro al Guapa di Saleem Haddad è un romanzo che con la delicatezza di una poesia e la brutalità di un apriscatole allarga lo sguardo.

Esordiente, 33 anni, Saleem Haddad (qui la sua bio e suoi interessanti articoli) è nato in Kuwait da madre iracheno-tedesca e padre palestinese-libanese. È cresciuto tra Giordania, Canada e Gran Bretagna dove oggi vive principalmente. La sua è un’anima libera, cosmpolita e complessa che si riflette nella ricchezza di argomenti affrontati in questo libro d’esordio.

Guapa del titolo è il nome di un locale underground dove Rasa, il protagonista, passa le notti. In quella cantina gay e lesbiche si incontrano per vivere con naturalezza. Siamo durante la primavera araba, in un tempo che promette grandi cambiamenti.

O almeno così si aspetta il ragazzo che di giorno lavora come interprete e vive con la terribile nonna Teta. Abbandonato dalla madre quando era piccolo, Rasa ha tentato di trasferirsi negli Stati Uniti ma è tornato a casa perché non ce la faceva più a convivere con il clima di intolleranza.

Quando può, a casa, fa entrare di notte in camera sua Taymour: il loro è un amore segreto finché la vecchia cattiva non li scopre. Non solo: il suo miglior amico Maj, la drag queen star indiscussa del Guapa, viene arrestato. E persino quei fermenti di rinnovamento che sembrano promettere molto si rivelano un boomerang.

Con scrittura intensa Saleem Haddad scende in profondità. Racconta lo scontro del protagonista con il leader della rivolta animato da violenti sentimenti omofobici. E il suo definitivo crollo. Quando scopre che Taymour, per convenienza, accetta di sposare una rampolla della buona società, Rasa perde ogni equlibrio.

E in questo Haddad è bravissimo a farci entrare nei suoi pensieri, nel tumulto interiore e in una fragilità che rilfette un mondo che cambia o forse no, ma continua a discriminare gli eslcusi. Non è mai moralista, anzi tutto ciò è molto lieve, un punto imprecisato tra Oriente e Occidente: delicato come una poesia e brutale come un apriscatole.

Saleem Haddad, Ultimo giro al Guapa, traduzione di Silvia Castoldi, e/o, pp. 316, euro 18 libro, euro 9,99 e-book