Veleno d’amore di Eric- Emmanuel Schmitt è, in barba al titolo, un romanzo sull’amicizia, ambientato nell’età ingrata, l’adolescenza, tempo di astratti furori e di sodalizi stravissuti.
Quando tutto cambia, dal corpo, che si trasforma, alla famiglia, di cui si scoprono improvvisamente tutti i limiti, gli amici parrebbero essere l’unica certezza, la sola sicurezza. Spesso, si sa, diventeranno la più cocente delusione.
Come un giocoliere, Eric-Emmanuel Schmitt dà voce a quattro diari segreti: scopriamo così i turbamenti di Julia, fanciulla melodrammatica, innamorata dell’amore, di Anouchkla, che ha come unico punto di riferimento un padre assai ingombrante, di Colombe, in preda a pruriginose curiosità e a piccanti scoperte, e di Raphaelle, simpatica, ma al limite della bruttezza. E […]non si sa da quale parte del limite.
Mentre proclamano a gran voce l’indissolubilità del loro legame, le quattro amiche si osservano, cercando nelle altre la risposta ai loro stessi turbamenti e manifestando ai loro diari grandi perplessità sul comportamento e sull’aspetto di tutte.
All’orizzonte, sognati e temuti, gli inavvicinabili ragazzi dell’ultimo anno: mi facevano l’effetto di adulti parcheggiati per errore in una scuola.
Allo stesso modo, quante contraddizioni si annidano nell’esistenza apparentemente routinaria degli adulti del romanzo! Scrive ad esempio Anouchkla a proposito del divorzio dei suoi genitori: “Mamma soffre per amor proprio, non per amore. È furiosa per aver perso la faccia.[…]Papà si sente talmente in colpa per averci lasciato ed essere felice che ha la tendenza a fare il gran signore addossandosi tutti i torti per attribuire a mamma mille virtù. Ne ho parlato con le amiche. Divorzio ben strano! Quello che se ne va trova tutte le qualità in quella che lo ha fatto scappare, mentre quella che non accetta la separazione va dicendo al mondo intero che viveva con un mostro”
Altro non si può dire senza svelare una trama compatta e ben orchestrata, in cui un cumulo di avvenimenti inizialmente poco incisivi avrà l’effetto dirompente di un tornado. Resisterà l’amicizia nella bufera di senso e di sensi che investirà il mondo di queste ragazze?
Chi ha abbandonato da un pezzo l’età dei sogni sa bene che la mia è una domanda retorica.
Chi mi ha regalato il libro sa bene che le amicizie nate in età adulta sono più rare, ma per questo stesso più preziose e inossidabili.