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∞ Storie in pillole di renne meccaniche e Babbi Natali eroici ∞

Autore: Piero Ferrante
Testata: Stato Quotidiano
Data: 22 dicembre 2014
URL: http://www.statoquotidiano.it/22/12/2014/macondo-citta-dei-libri-20/283013/

Divano, copertina in pile, il vento che sferza i vetri e li fa sobbalzare. Un tappeto, sul tappeto il tavolino da fumo e sul tavolino una tazza, l’odore della cioccolata calda che scalda i muri, un calice di vino per l’atmosfera. I rumori normali di una casa in tempo di Natale. Il fuoco dei fornelli, l’acciottolare delle pentole e delle padelle, il sugo che gorgoglia, i ferri da lana che ticchettano e battono i secondi, le gambe della donna che ti sta accanto, rassicuranti stufe di carne. Le luci dell’albero che, come per magia, rallentano il tempo e annientano la Storia, sommergendo cinismi e ricordando a tutti che sì, c’è ancora speranza per chi crede nelle favole. Atmosfera. Pace. E un buon libro che caschi a proposito.Per esempio, “Il volo di Natale”, di Craig Johnson, pubblicato dalla E/O. Un libretto veloce, da ingurgitare come un calice di parole e con il sorriso stampato sulle labbra. Non un ghigno, ma proprio un sorrisetto di soddisfazione, a metà tra il divertito e il sentimentale. Sì, perché come ogni Natale che si rispetti non c’è festa senza il lieto fine. Che per una volta è lieto fine di tutti, quasi fosse un diritto umano: il diritto acché tutto vada bene. E così, in un’avventura tutta americana in bilico tra corsi e ricorsi sulla corda dei ricordi, Johnson abita un Wyoming tempestoso di sceriffi sbronzi e menomati, brutti ceffi ma dal cuore d’oro, incastonato in una corazza di irredento coraggio e lucida follia. Saranno loro che, nel giorno della Vigilia di Natale dell’Anno del Signore 1988, a bordo di un vecchio bombardiere della Seconda Guerra Mondiale, tenteranno di portare in salvo una bimba vittima di un terribile incidente stradale.Il Natale di Longmire, Lucien, Isaac e Julie diventa un Avvento adrenalitico in attesa ansiosa della salvezza. Per loro, Babbi Natali eroici in sella a un’unica grossa renna obesa cigolante appesantita dagli anni, si fa il tifo dalla prima all’ultima pagina. Perché vincano il dolore e la tristezza, ma anche perché, puri come sono, non si può non amarli.