Chi ha ucciso il Gladiatore, linquilino più odioso e odiato del condominio di Piazza Vittorio? Il colpevole è già bello e pronto. È Amedeo, il convivente della professoressa che insegna italiano agli immigrati. Tanto per cominciare si è reso irreperibile proprio lo stesso giorno del delitto. E, come se non bastasse, Amedeo non è chi dice di essere.
Ma allora chi è veramente Amedeo? In una sorta di Rashomon al cubo, le verità si moltiplicano per il vasto numero di inquilini, ospiti, bottegai di ogni origine e nazionalità che vivono o semplicemente gravitano attorno a quel palazzo nella piazza più multietnica di Roma. Cè Parviz il cuoco iraniano con il vizietto della bottiglia e lamore per i piccioni per cui Amedeo è come un fratello. Cè Benedetta, la portiera napoletana, che stima Amedeo perché non usa mai lascensore e così non lo scassa come gli altri condomini. Cè lalgerino Abdallah con la sua bancarella di pescivendolo; è convinto di avere già incontrato Amedeo, ma forse era in unaltra vita. E ancora una badante peruviana che annega la nostalgia nel Pisco, un professore milanese di chiare simpatie legaiole, una popolana disperata per la scomparsa del suo cane.
Girotondo di personaggi e pastiche di idiomi, Scontro di civiltà è anzittutto un interessante esperimento. Lautore, algerino 36enne, da 10 anni a Roma, ha infatti pubblicato questo romanzo in arabo due anni fa e successivamente lha tradotto da solo in italiano. Il risultato vorrebbe essere -esplicita dichiarazione dellautore- un omaggio al Gadda del Pasticciaccio. Va onestamente detto che lopera dellIngegnere resta tuttal più sullo sfondo come pio auspicio. Il quadro dinsieme non è però spiacevole: soprattutto nei primi capitoli, la lettura prosegue fluida e Lakhous rivela fantasia e capacità di osservazione. È sulla lunga distanza che lopera mostra la corda, quando la tecnica dellalternanza fra le voci dei singoli personaggi e il diario dellenigmatico protagonista si fa meccanica e la rivelazione dellidentità di Amedeo è tirata troppo per le lunghe, col risultato di allentare la tensione e di lasciare, allultima pagina, il rimpianto per un tentativo coraggioso ma non del tutto riuscito.