Il rapimento di una ragazza, Petra. I dubbi di sua madre, Veronica. Un medium, Bruno. Un investigatore privato, Andrea Hoffmann. Un convento abbandonato, quello delle Preservate, che accoglieva donne incinte: di buona famiglia, prostitute, indigenti. Neonati senza identità, venuti alla luce nel buio, nascosti. Fantasmini senza nome e senza storia dati in adozione per essere strappati allo scandalo o alla povertà. E poi ragazze che scompaiono nel nulla per non riapparire. Frasi misteriose, corridoi silenziosi, stanze buie, prigioni occasionali. Un passato tumultuoso, un presente sanguinoso, un futuro violento. Roma e le sue strade. L’animo umano e i suoi vicoli. La mente umana e le sue periferie. Un labirinto apparentemente inestricabile. In mezzo, Hoffmann nel mezzo di un’indagine che lo porterà a ritroso nel tempo, a contatto con vecchie storie e nuovi incubi.Soffia morte e tuona adrenalina, “Io non esisto”, fulminante esordio di Cristiana Carminati, edito dalla E/O. Un noir che stringe alla gola, sgozza, affanna il respiro. Un libro ruvido, letale come un predatore: insegue il lettore, lo tallona alle calcagna, costringe alla corsa, alla fuga, a gettarvisi a capofitto. E quando cattura, diventa violento e letale: morde, sbrana, azzanna alla gola fino a dissanguare.Se avete paura del buio, degli spazi abbandonati, della radicalità della natura umana; se la voce roca, cruda e imperativa di quella suora baffuta che nell’infanzia prometteva aureola e minacciava zolfo continua a far zig zag tra la Tromba di Eustachio e la coclea; se nel meandro della vostra logica, l’illogica ha creato una frattura in cui temete possano insinuarsi pensieri e paure; bene, non aprite questo libro. Lasciatelo dov’è, impilato su uno scaffale, adagiato su una scrivania, impresso a inchiostro su un catalogo. Lasciatelo e correte. Allontanatevene. Leggerlo è come sfidarlo, guardare negli occhi il dolore con la certezza di poterlo vincere, scavalcare il muro di proibizione che lo circonda fin dalla copertina.Perché “Io non esisto” è come un antro oscuro e dentro, inafferrabili, urlano pazzia, delusione, mistero. Buoni o cattivi che siano i personaggi, sono tutti in cammino per un’umanissima via crucis senza redenzione, verso un Golgota che inchioda in croce morte e terrore.