Jagoda e le altre ragazze del campo
Autore: Simona Maggiorelli
Testata: Left
Data: 26 luglio 2014
Come nel film Io Rom Romantica anche ne La fortuna di Dragutin (Edizioni e/o) il nuovo romanzo di Gino Battaglia (già autore di saggi come Europei senza patria, storie di Rom) c'è un personaggio nuovo, dirompente, una ragazza che «vuole fare di testa sua», come dicono con tono di riprovazione gli altri zingari del campo dove vive. Jàgoda, in realtà, non compie gesti eclatanti, non scappa, ma rifiuta di sposarsi giovanissima come imporrebbe la tradizione. Con un linguaggio alto da antico cantastorie Battaglia ci racconta la figlia più piccola di Dragutin (vecchio capo del campo scampato allo sterminio nazista) come una giovane bella, vitale, dalla forte personalità, che silenziosamente rifiuta il destino di sposa-bambina e spezza la lunga catena di matrimoni combinati che attraversa le generazioni Rom. Ma a sua volta, lei cristiana di antiche origini jugoslave cede al pregiudizio sbeffeggiando un giovane zingaro turco e musulmano che ha «osato» rivolgerle la parola pur essendo ai suoi occhi, «un senza Dio». Gino Battaglia, del resto, è un autore vero e non scrive romanzi a tesi. Lo aveva già dimostrato con Malabar. E qui tratteggia un affresco complesso e appassionato, della dura vita in un campo, fra miseria e assenza di servizi, con la costante paura di essere cacciati da un momento all'altro, mentre il razzismo dei gagé (così gli zingari chiamano chi non è Rom), il loro furore anti-gitano, li spinge a far arrestare un giovane zingaro additato sull'autobus come autore di un furto, che non ha commesso.