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Raccontar storie in mare

Autore: Maria Serena Palieri
Testata: L'Unità
Data: 24 luglio 2014

Il libro della scrittrice americana ricostruisce vicende cubane dalla fine dell'Ottocento agli anni Sessanta


SE AVETE VOGLIA DI CONOSCERE UNA STORIA STRUGGENTE E BELLISSIMA ASCOLTATELA DALLA VOCE DI MARIA SIRENA, COSÌ chiamata perché nata a bordo di una nave che andava a Cuba mentre in mare appariva un essere argentato mai visto prima, di mestiere «lectora» in una fabbrica di sigari colei che racconta storie mentre gli operai lavorano e, ora ottantenne, messa al sicuro con altre anziane donne in un palazzo nobiliare requisito dal governo, durante l'uragano Flora, nell963, nei primi anni del regime di Fide! Castro. Alle operaie del sigarificio·questa donna raccontava storie inventate ma anche vicende attribuite alla penna di una certa Carla Carvajàl, un suo pseudonimo, in realtà vissute da lei in prima persona. E sono proprio queste le più strazianti, le più favolose, le più incredibili:storie che, le aveva detto una volta sua madre, la bellissima Illuminarla Alonso detta Lulu, decenni dopo con la distanza della vecchiaia le sarebbero apparse come «meraviglie lontane».
Meraviglie lontane è un romanzo di Chantel Acevedo, scrittrice americana, nata a Miami, di origini cubane (e/o, traduzione di Nello Giugliano, pp. 295, euro 18). Un romanzo che, per bocca di questa vera Shéhérazade, che ha intrattenuto plotoni di lavoranti del tabacco come un frate lettore con le Sacre Scritture i confratelli in refettorio, ricostruisce una storia di Cuba, dalla fine dell'Ottocento a quegli anni Sessanta, come non l'abbiamo saputa mai.
Maria Sirena intrattiene Mireya e Ada, Asela e Susana, donne vecchie come lei o malate, condotte lì con la scorta della soldatessa Ofelia, mentre l'uragano preme alle finestre di palazzo Vélasquez, dove suo padre ·era vissuto da bambino, figlio della governante, e ora diventato <<del popolo>>. Suo padre Agustìn, di ritorno nell'isola con la moglie e la figlia appena nata ai tempi della prima guerra d'indipendenza dalla Spagna, unitosi ai ribelli era stato incarcerato. Lulu, che aveva il potere di stregare qualunque uomo, se n'era in fondo fatta una ragione, unendosi al buon Julio Reyes, ma poi il fatale Agustìn, uscito di prigione, era tornato, e aveva accampato i suoi diritti. Da lì era cominciata per Lulu e Maria Sirena la vita da donne del soldato, su e giù per tu~~ Cuba. Nei <<taller>>, accampamenti in mezzo allJé selva, dove donne e bambini trascorrevano il tempo in un simulacro di vita quotidiana, aspettan..o di accogliere e curare gli uomini che tornavano feriti da imboscate e battaglie (Lulu vorrebbe combattere, ha la sua pistola, ma il maschilismo in quei tempi e in quei luoghi non lo tollera, per diventare come Ofelia bisognerà aspettare). O in uno degli incredibili campi di concentramento, vera prova generale dei lager nazisti, dove narra Acevedo gli spagnoli detenevano i prigionieri quasi senza cibo né acqua, facendoli morire a poco a poco di stenti. Queste, le pagine sui <<campi>>, le più interessanti da un punto di vista storico.
Intanto Maria Sirena cresce, ha un figlio da un primo compagno, il nero giovanissimo Mario, un'altra, Beatriz, da un secondo, Gilberto, e affronta l'odissea più impensabile che una madre possa fronteggiare: il suo piccolo Mayito le viene rapito da un americano convinto di fare una buona azione, e finisce a New York dove diventa un'attrazione per i giornali. Ma altri segreti affiorano mentre, a palazzo Vélasquez, le anziane cubane aspettano che torni il sereno... Meraviglie lontane è un romanzo scritto con lingua sinuosa e ammaliante, che assomiglia a un forziere da cui si estraggono storie come se fossero gioielli. Non avete ancora scelto il libro da mettere in valigia per le vacanze? Eccolo.