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The Leftovers, quel che resta del mondo

Autore: Marcello Lembo
Testata: Geekshow
Data: 2 luglio 2014

Terza proposta televisiva della stagione estiva americana ed era una delle più attese. Stiamo parlando di The Leftovers, la serie che segna il ritorno nel mondo della tv di Damon Lindelof, il principale tessitore delle trame di Lost. Il nome noto è solo uno dei motivi d’interesse di questa serie perché Lindelof, dopo gli impegni cinematografici di Star Trek e Prometheus, ha scelto di buttarsi nel mondo della tv via cavo e di farlo in bello stile iniziando una collaborazione con il network più ambito da creativi e produttori, la Hbo. Dopo aver visto l’episodio pilota della serie, andato in onda domenica scorsa sulle frequenze del canale che ha trasmesso anche Game of Thrones e True Detective, ci lanciamo in una presentazione e in qualche considerazione stando bene attenti a non cadere nella trappola dello spoiler.

1.l’origine del progetto - Tutto prende origine da un romanzo. Si intitola proprio The Leftovers ed è uscito negli Stati Uniti nel 2011. L’autore è Tom Perrotta, scrittore originario del New Jersey che ha anche qualche esperienza come sceneggiatore. Fu lui infatti a firmare lo script del film Little Children con Kate Winslet e Jennifer Connelly, tratto dal suo romanzo omonimo. Poco prima dell’uscita di The Leftovers, siamo nell’agosto 2011, Perrotta comincia a pensare a un adattamento televisivo del libro e la sua proposta trova subito le orecchie interessate dei vertici dell’Hbo che ne acquistano i diritti e decidono di lanciarsi in un progetto che vede coinvolti oltre che Perrotta anche Ron Yerxa e Albert Berger, due producer impegnati soprattutto al cinema (Little miss sunshine, ma anche il recente candidato all’Oscar Nebraska). Yerxa e Berger avevano lavorato con Perrotta anche su Little Children ed sono pronti a gettarsi in questa nuova avventura. Piccola curiosità per i fan della narrativa. The Leftovers è uscito anche in Italia. La casa editrice E/O ne ha pubblicato una traduzione nel 2012 con il titolo di “Svaniti nel nulla” (Qua a fianco la copertina).

2.l’intervento di Lindelof - Damon Lindelof entra nel progetto in un secondo momento. Appena uscito il libro legge una recensione sul New York Times, è firmata da Stephen Kingche lo definisce “il più bell’episodio di sempre di Ai confini della realtà“. Lindelof lo compra, lo legge e ne resta affascinato. Comincia a pensare a un possibile adattamento per la tv ma quando chiede informazioni sui diritti scopre che l’Hbo li ha già acquistati. Lindelof è ancora sotto contratto con gli Abc Studios e sa che Hbo non collabora con studi esterni. Decide quindi di aspettare la scadenza del contratto e solo dopo contatta Perrotta. I due si trovano subito e in men che non si dica cominciano a parlare del possibile adattamento. In poco tempo quella conversazione dà vita alla sceneggiatura dell’episodio pilota, firmata a quattro mani dai due. E Lindelof si trova coinvolto nel ruolo di produttore esecutivo e showrunner della serie.

3.la trama per sommi capi - The Leftovers è ambientato tre anni dopo un evento sovrannaturale. La sparizione inspiegabile del 2% circa della popolazione terrestre. Molti pensano che si tratti del giorno del rapimento, ovvero l’assunzione al cielo delle anime innocenti prima della fine del mondo. La serie racconta, attraverso gli occhi di chi è rimasto indietro (i leftover del titolo, letteralmente “gli avanzi”), di un mondo che non sa più dove andare o come venire a patti con la realtà.

4.il cast – La serie è firmata da Lindelof e Perrotta che scrivono pure la sceneggiatura del pilota. La regia è affidata a Peter Berg. Attore, produttore, regista, dietro la cinepresa Berg si è distinto soprattutto in tv con Friday Night Lights mentre al cinema ha diretto film come Hancock e Battleship. Del cast fanno parte Justin Theroux (visto in Mulholland Drive e American Psycho), Amy Brenneman (protagonista de Il giudice Amy e vista anche in Private Practice), Christopher Eccleston (che fu Malekith in Thor – The Dark World ma anche la nona incarnazione del Doctor Who) e Liv Tyler (l’indimenticabile Arwen della trilogia del Signore degli Anelli).  A questi quattro veterani si aggiungono un po’ di giovani. Chris Zylka (era Flash Thompson in The Amazing Spider-Man), la semi esordiente Margaret Qualley ed Emily Meade.

5.un giudizio sommario - Il pilota di The Leftovers non delude le attese. Mescola l’eleganza visiva di tutti i prodotti targati Hbo con una trama intrigante che rientra nel solco dell’ultimo trend della narrativa fantastica. L’idea di fondo è quella di prendere un evento inspiegabile e lasciarlo inspiegato, un po’ nella vena della serie francese Les Revenants e della sua pallida imitazione americana Resurrection. Perché il centro della narrazione non è l’evento in sé, che proprio per il suo essere mistero deve avere necessariamente una natura fideistico-religiosa, ma lo sconvolgimento che questo evento porta nella vita delle persone. La struttura di questa forma narrativa da un lato dovrebbe rassicurare i delusi dal finale di Lost (purché si rendano conto sin dall’inizio che nessuna spiegazione soddisfacente potrà mai arrivare alla fine) dall’altro permette a Lindelof di aggiungere quegli elementi inquietanti e lynchiani che avevano tenuto incollati alla poltrona per più di cinque anni i fan dell’isola più famosa della tv. Ottimi i dialoghi, tante le sottotrame che potrebbero trovare uno sviluppo interessante, perfetto il cast con una menzione particolare per i più giovani. Almeno a giudicare dal pilota The Leftovers punta al titolo di migliore serie fantasy dell’anno, titolo che finora ci sentiamo di assegnare al gotico Penny Dreadful, ma le premesse per fare meglio ci sono.