«Un incidente sulla A4, così scatta il mio nuovo romanzo»
Autore: Fabiana Dallavalle
Testata: Messaggero Veneto
Data: 7 ottobre 2013
GRADO. Esce il 6 novembre il nuovo noir firmato da Veit Heinichen, Nella propria ombra (Im Eigenen Shatten, e/o edizioni), presentato ieri a Grado Giallo. Un romanzo ambientato fra Trieste, Grado, Gonars e Gorizia, ed esteso dall'Istria alla Baviera. Proteo Laurenti, l'investigatore salernitano trapiantato a Trieste, protagonista delle storie raccontate da Heinichen, «finirà questa volta nella rete di un intrigo internazionale», anticipa l'autore, che con Franco Forte e Elvio Guagnini ha selezionato la rosa dei cinque finalisti al premio Grado Giallo 2013. Una storia che parte dalla realtà, intreccia politica internazionale e criminalità organizzata per lo scrittore tedesco che dal 1997 abita a Trieste, dove ambienta i suoi fortunati intrecci. «In ogni romanzo approfondisco sia gli aspetti storici sia elementi di cruda attualità – spiega Heinichen, ormai di casa al festival gradese –. In Nella propria ombra tutto comincia con un incidente sulla A4, che io ho immaginato a tre corsie, un commando assalta un furgone che trasporta oro. Ci sono un funerale nella basilica di Aquileia e un senatore della Sudtiroler Volkspartei, nazionalista convinto, che muore in un incidente aereo. Insomma un'Europa dal cuore di tenebra, trame segrete e Trieste, città di smistamento di traffici e affari sporchi, crocevia di cultura ed etnie, vera incubatrice di storie. L'importante è non trattare la storia passata o i crimini economici dicendo mezze verità, il che porta a effetti disastrosi: amnesia collettiva, rimozione, fine del contratto sociale. Tutti noi abbiamo il dovere di raccontare quello che vediamo senza omissioni, avere coraggio civile, il menefreghismo è mortale». E infine un accenno a sesta edizione del festival: «È mancata quest'anno la tensostruttura sulla diga, per carenza di fondi, ma siamo stati fortunati, il cattivo tempo non ci ha puniti troppo... Nel Nord-Est Grado Giallo è diventato punto di riferimento per pubblico, giornalisti e scrittori che vengono anche da lontano. Nostro desiderio è che la Regione aumenti il sostegno, perché il festival è un osservatorio privilegiato anche delle nevrosi della società, gode della presenza di un comitato scientifico di alto livello: Elvio Guagnini e Flavia Moimas sono una coppia vincente, capace di trascinare a Grado nomi come Roberto Costantini, Roberto Riccardi o il magistrato Roberta Gallega, e autori che sono capaci di leggere a fondo l'anima dell'Italia ricostruendo trame, eventi, scandali politici e finanziari che hanno un peso determinante anche sul nostro presente».