Il poeta di Gaza
Autore: Simone Ruffini
Testata: Libereditor's Blog
Data: 14 maggio 2012
L’uomo di Gaza parla un buon ebraico. Daphna, quando parla con lui al telefono, è una donna diversa. Non è disperata come quando parla al telefono col suo avvocato, né inquieta o rattristata come quando discute col suo caporedattore. Al telefono domanda all’uomo con fare tenero come si sente e se ha ancora dolori. Lui le racconta di essere andato al mare quel pomeriggio. Al mare ci sono intere famiglie che vivono tutta l’estate sulla spiaggia in tenda, perché nei campi profughi non si respira. Ci sono interi gruppi di persone, le donne sono velate come in Arabia Saudita ed entrano in acqua completamente vestite.
L’uomo di Gaza non riesce a dormire la notte. Ha provato anche con la droga, ma questo non lo aiuta, anzi, peggiora le cose. Daphna gli ripete che lo tirerà fuori da lì e non deve preoccuparsi, che lo richiamerà tra qualche giorno.
Intanto un giovane ufficiale dei servizi segreti israeliani specializzato nella prevenzione di attentati, in seguito alla morte di un prigioniero, ha un incarico differente dal solito. Deve conoscere, fingendosi un aspirante romanziere, l’affascinante e misteriosa scrittrice Daphna. E’ israeliana, ma i servizi segreti vogliono utilizzare lei per entrare in contatto con il suo amico Hani, un importante poeta palestinese. L’ufficiale, svolgendo questo incarico, entra in crisi perché non sa più cosa è giusto e cosa è sbagliato…
Leggendo questo libro di Yishai Sarid si scopre come le certezze del protagonista crollino facendo riaffiorare in lui sentimenti creduti dimenticati dopo anni di attentati, duri interrogatori e torture.
Un libro, Il poeta di Gaza, già vincitore del Grand Prix de Littérature Policière 2011, che mostra le numerose contraddizioni dell’Israele dei giorni nostri e le relazioni tra i vari settori della società. E che ci fa scoprire come si può vivere in un paese in guerra e come tutto questo possa determinare la morale della collettività e di ogni individuo.