Amara Lakhous, Igiaba Scego. Italieni tra noi
Autore: Mario de Santis
Testata: Soul Food / Radio Capital
Data: 28 ottobre 2010
Due libri, divertenti e appassionanti per entrare nel cuore, nella vita quotidiana di chi vive da italiano-italieno quello che si chiama comunemente processo di integrazione – ma in realtà sarebbe meglio chiamare scambio tra culture.
Il primo libro è “Divorzio all’islamica a viale Marconi” (E/O) di Amara Lakhous. La storia è un simpatico giallo dai tratti in apaprenza inquietanti, ma solo come preludio ad una commedia che si colloca sulla scia esplicita di quella “all’italiana ” (divorzio all’italiana è la citazione del titolo): i servizi segreti italiani ricevono una soffiata: c’è una cellula islamica pronta ad un attentato tra gli immigrati che frequentano il quartiere di Viale marconi a Roma. Per scoprire chi siano viene infiltrato Christian Mazzari, un giovane siciliano che parla perfettamente l’arabo. Christian si finge tunisino, si fa chiamare Issa, e si trova un lavoro e un posto letto. Il suo destino si incrocia con quello di Sofia, una giovane immigrata egiziana che indossa il velo e vive nel quartiere assieme al marito Said, alias Felice, architetto reinventatosi pizzaiolo. E soprattutto atraverso lo sguardo di Sofia, ma anche quello del finto-Issa che scopriamo la vita degli immigrati isalmici alle prese con la fatica del vivere ma anche con una serie di regole religiose, conflitti interni ad una civiltà – non tutti sono contenti di rispettare i precetti o di sentirsi colpevolizare da improvvisati imam – che sta cercado una sua strada di modernizzazione forse proprio nei quartieri occidentali. Lakhous ci guida attraverso una storia gustosa, intrigate,piena di informazioni ma anche con situazioni comiche, dentro le minime situazioni con le quali si confronta un’immigrato che voglia da un lato mantenere un moderato rapporto con le proprie radici culturali, religiose, dall’altro voglia diventare anche un cittadino del paese in cui ha scelto di vivere e magari far crescere i figli. Spesso all’ostilità di parte degli italiani fa da contraltare un’ostilità interna alle loro comunità , che stritola i singoli - in questo caso è la comunità islamiche ma potrebbe valere anche per altre – con sensi di colpa e controllo sociale, specie nei confronti della femminile che invece è più propensa ad aderire ad uno stile di vita libero e che guardi al futuro. Da leggere.
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