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Santiago Gamboa - 'Morte di un biografo'

Autore: Mauretta Capuano
Testata: La Provincia - Quotidiano di Cremona e Crema
Data: 16 dicembre 2011

Cercare «forme espressive nuove». È questo il senso di scrivere romanzi per il giornalista e autore colombiano Santiago Gamboa, in Italia per presentare con 'Morte di un biografò. È il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia da e/o in cui, come in un moderno Decameron, mette in scena i racconti di un gruppo di autori invitati a partecipare a un congresso di scrittori a Gerusalemme. Particolare attenzione, dunque, alla forma ma inserita nella tradizione come il capolavoro di Boccaccio. «La letteratura è sempre inserita all'interno di una tradizione molto forte nei miei libri. Mi piace - spiega Gamboa - rivedere temi classici con un punto di vista moderno. Quella del Decameron è una forma molto usata: mettere delle persone in uno spazio e far raccontare delle storie». In 'Morte di un biografò troviamo uno scrittore che, dopo una lunga malattia, riceve uno strano invito a partecipare a un congresso in un lussuoso hotel di Gerusalemme.

Prendono corpo così una serie di biografie straordinarie: la vita di un'attrice porno italiana, la storia di due giocatori di scacchi europei e di un industriale colombiano. Fra tutte spicca quella del pastore evangelico Josè Maturana, ex drogato ed ex carcerato, salvato da un carismatico messia tatuato di Miami. Subito dopo il suo intervento al congresso, Marturana viene trovato morto e parte così un'indagine dello scrittore guarito da una lunga malattia che fa virare il romanzo verso il giallo. «I romanzi contemporanei hanno un pò di giallo, un pò di amore, un pò di politica e quelli che preferisco mescolano tutto questo. Il romanzo - spiega Gamboa - è la forma della suprema libertà, uno spazio enorme per la creatività e ricerca di forme espressive nuove». L'ambientazione a Gerusalemme, dice Gamboa che abita a Roma da un anno ma ha già vissuto in Italia per dieci anni ed è nato a Bogotà nel 1963, «non ha nulla a che vedere con la realtà di oggi. Non volevo entrare nel conflitto israelo- palestinese. È una metafora della città che è stata distrutta e ricostruita. È uno scenario fantascientifico». Autore di libri come 'Gli impostorì e 'Vita felice del giovane Esteban', Gamboa che ultimamente si dedica molto ai reportage di viaggio, racconta anche che a lui piacciono personaggi «con una particolare solitudine, con problemi, un pò marginali. Sono diverso da loro ma ne ho un pò bisogno perchè fanno cose che io non oserei fare». Nei suoi viaggi, da cui nascono i suoi reportage su Africa, Medioriente, America Latina, dice di aver maturato l'idea che «l'Europa è un pò invecchiata, ha difficoltà a muoversi come una vecchia tartaruga bellissima mentre l'Asia va a una velocità vertiginosa. E tutto questo dipende dal nostro rapporto con il passato». Ad aprile uscirà un suo nuovo romanzo in lingua spagnola, che in italiano dovrebbe chiamarsi 'Preghiere notturnè, ambientato in parte in Colombia.