Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Morte di un biografo

Autore: Mauretta Capuano
Testata: ANSA.it
Data: 21 dicembre 2011

Cercare ''forme espressive nuove''. E' questo il senso di scrivere romanzi per il giornalista e autore colombiano Santiago Gamboa, in Italia per l'ultima edizione della Fiera Piu' libri piu' liberi con 'Morte di un biografo'. E' il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia da e/o in cui, come in un moderno Decameron, mette in scena i racconti di un gruppo di autori invitati a partecipare a un congresso di scrittori a Gerusalemme. Particolare attenzione, dunque, alla forma ma inserita nella tradizione come il capolavoro di Boccaccio.

''La letteratura e' sempre inserita all'interno di una tradizione molto forte nei miei libri. Mi piace - spiega all'ANSA Gamboa - rivedere temi classici con un punto di vista moderno. Quella del Decameron e' una forma molto usata: mettere delle persone in uno spazio e far raccontare delle storie''. In 'Morte di un biografo' troviamo uno scrittore che, dopo una lunga malattia, riceve uno strano invito a partecipare a un congresso in un lussuoso hotel di Gerusalemme. Prendono corpo cosi' una serie di biografie straordinarie: la vita di un'attrice porno italiana, la storia di due giocatori di scacchi europei e di un industriale colombiano. Fra tutte spicca quella del pastore evangelico Jose' Maturana, ex drogato ed ex carcerato, salvato da un carismatico messia tatuato di Miami.

Subito dopo il suo intervento al congresso, Marturana viene trovato morto e parte cosi' un'indagine dello scrittore guarito da una lunga malattia che fa virare il romanzo verso il giallo.

''I romanzi contemporanei hanno un po' di giallo, un po' di amore, un po' di politica e quelli che preferisco mescolano tutto questo. Il romanzo - spiega Gamboa - e' la forma della suprema liberta', uno spazio enorme per la creativita' e ricerca di forme espressive nuove''.

L'ambientazione a Gerusalemme, dice Gamboa che abita a Roma da un anno ma ha gia' vissuto in Italia per dieci anni ed e' nato a Bogota' nel 1963, ''non ha nulla a che vedere con la realta' di oggi. Non volevo entrare nel conflitto israelo- palestinese. E' una metafora della citta' che e' stata distrutta e ricostruita.

E' uno scenario fantascientifico''. Autore di libri come 'Gli impostori' e 'Vita felice del giovane Esteban', Gamboa che ultimamente si dedica molto ai reportage di viaggio, racconta anche che a lui piacciono personaggi ''con una particolare solitudine, con problemi, un po' marginali. Sono diverso da loro ma ne ho un po' bisogno perche' fanno cose che io non oserei fare''. Nei suoi viaggi, da cui nascono i suoi reportage su Africa, Medioriente, America Latina, dice di aver maturato l'idea che ''l'Europa e' un po' invecchiata, ha difficolta' a muoversi come una vecchia tartaruga bellissima mentre l'Asia va a una velocita' vertiginosa. E tutto questo dipende dal nostro rapporto con il passato''. Ad aprile uscira' un suo nuovo romanzo in lingua spagnola, che in italiano dovrebbe chiamarsi 'Preghiere notturne', ambientato in parte in Colombia.