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Ci si riproduce senza amarsi. Ma che vita è?

Autore: Marco Del Corona
Testata: Corriere della Sera - La Lettura
Data: 4 maggio 2025

Parole d'amore per un mondo al contrario. Perché è un mondo al contrario quello di Amane, protagonista e io narrante di Vanishing World: quasi familiare all'inizio, presto ci porta in territori inesplorati. Dice Saku ad Amane: «Tu sei davvero la mia unica famiglia al mondo. Sei l'unica di cui non mi potrei mai innamorare». E lei: «Be', è ovvio, siamo marito e moglie!».

Bum! Il nuovo romanzo di Murata Sayaka, oggi una delle più riconoscibili voci della narrativa giapponese, scaglia il lettore in una distopia che parte piano, con le soluzioni adottate da un Paese che si affida alla fecondazione artificiale per frenare la crisi demografica. L'autrice non ci dice a che punto siamo quando incontriamo Amane, ma sappiamo che sesso e amore sono ormai su piani distinti e i rapporti carnali circonfusi da un'aura di ribrezzo e riprovazione: «Più dell'80 per cento delle persone arrivava all'età adulta senza averlo mai praticato», il sesso, che tra coniugi è considerato incestuoso.

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Un discreto incubo. Murata sembra evocare qui le pionieristiche visioni distopiche di Noia terminale (Add) della connazionale Suzuki Izumi (1949-1986) e condividere con parecchia fantascienza asiatica l'assillo circa il corpo e i suoi confini. Ma se procede su temi, come la maternità, già da lei toccati - da La ragazza del convenience store a I terrestri e, soprattutto, Parti e omicidi, tutti e/o - stavolta l'autrice pare subordinare la finezza psicologica al puntiglio con cui immagina l'architettura della società futuribile e ne descrive il funzionamento. (...)