Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

In un Giappone distopico, i bimbi nascono dai robot

Autore: Carlotta Vissani
Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 20 aprile 2025

Cosa resta dell'amore quando non serve più a generare la vita, quando il sesso diventa anacronistico e la scienza spoglia la carne di pulsioni e bramosia? In Vanishing World, Sayaka Murata immagina un Giappone in cui, in seguito al crollo della natalità (soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale), la procreazione naturale è stata sostituita dall 'inseminazione artificiale. Il desiderio è ridotto a reliquia, retaggio arcaico. La protagonista Amane è stata però concepita "in modo insolito", cioè alla vecchia maniera. Sua madre (la cui casa è dominata dal rosso, un colore simbolico) ha scelto e amato suo marito, evento considerato scioccante, da "volta stomaco". In questo cortocircuito fra passato e futuro, aldilà e aldiquà, la narrazione si muove attraverso la voce di Amane - pura, ostinata, interrogativa (sfoglia una miriade di volumi per colmare vuoti di risposte) - come una sonda, esplorando le zone liminali del corpo femminile, le forme dell'istinto schiacciate e negate, il progresso che dimentica la parte umana di ognuno. (...)

Sayaka Murata, 46 anni, una delle voci più eccentriche, radicali e provocatorie della narrativa giapponese contemporanea, che con La ragazza del convenience store si è imposta sulla scena internazionale, continuando un percorso in crescendo con i successivi I terrestri, La cerimonia della vita,Parti e omicidi (tutti tradotti da e/o), ha sempre esplorato temi quali identità, conformismo, sessualità, maternità svelando le faglie che corrono tra umano e artificiale, individuo e collettività. Il mondo che "scompare" del titolo (vanishing , dissolversi) è soprattutto quello della libertà di scegliere chi essere, cosa sentire.