Murata Sayaka è una scrittrice di opere che sanno fare male, ma lo fanno benissimo, non solo ti costringono a uscire dalla zona di comfort come vuole la retorica del l ife coaching , ma ti fanno prendere direttamente la residenza nello sconforto. Ho scoperto Sayaka lo scorso maggio al Salone del libro di Torino, incuriosita da una lunga fila di persone, soprattutto giovani donne, che attendeva il proprio turno per il firmacopie. In testa alla coda c'era lei a presentare Parti e Omicidi , la raccolta di quattro racconti edizioni e/o ambientati in una Tokyo distopica, in pratica quattro puntate di Black mirror , ma della stagione migliore. Ora esce la nuova fatica di Sayaka, Vanishing world . Si tratta di un romanzo di (de)formazione, solo che ciò che si va (de)formando non è la protagonista della storia, seguita nella sua crescita dall'infanzia all'età adulta, ma l'intera società nipponica. (...)
Ad essere abnorme è la stessa scrittura di Muraka Sayaka che, asettica e nitida, restituisce un incubo delicato e a modo suo poetico, dove anche il corpo sano e pieno di vita di un neonato si trasforma in qualcosa di ambiguo e inquietante. Dove l'emarginazione e l'inadeguatezza sono la norma e qualsiasi concetto arbitrario ripetuto un numero di volte sufficiente diventa nuova verità. Dove il sesso, tema centrale e sezionato sotto la lente di ingrandimento, è privo di erotismo, allo stesso modo le relazioni appaiono come test scientifici in cui Amane è un'aliena che opera i propri esperimenti sui corpi dei terrestri (o forse una nuova Eva curiosa di conoscere e conoscersi). Non c'è calore, perché non c'è passione, non c'è un granello di sporco e quindi non c'è vita. Non è un caso che nelle città paradiso il desiderio si sfoghi e si esaurisca nelle clean room, stanze per l'autoerotismo asettico e sterile. Da tempo penso che i libri abbiano un colore dominante, una luce che li illumina dall'interno, qui è tutto così oscenamente pulito che il bianco prevale, accecante, da sala operatoria, il bianco che abbaglia mentre risucchia il Vanishing world del titolo in uno sfolgorante nulla.