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Laggiù al paese la zia muore due volte

Autore: Patrizia Violi
Testata: Corriere della Sera - La Lettura
Data: 24 novembre 2024

Non è possibile morire due volte. Può succedere metaforicamente ma non nella triste concretezza di un funerale, l'ultimo viaggio che termina con il nome del defunto ben impresso sulla lapide. Questa incredibile evenienza è l'incipit di Tatà , il nuovo attesissimo romanzo di Valérie Perrin, dove alla protagonista viene annunciato, a tre anni di distanza dalla prima dipartita, che la zia Colette è spirata, di nuovo. Chi riceve questo inquietante messaggio è Agnès, regista trentottenne parigina e unica parente della buonanima. La donna, che sta vivendo un momento di crisi professionale e sentimentale, lascia la capitale francese e corre a Gueugnon, il minuscolo paese della Borgogna dove viveva la tante (da cui il vezzeggiativo tatà del titolo) per capire cosa sia veramente accaduto. E con difficoltà scopre che dietro a questo secondo decesso si nasconde una moltitudine di storie, complicate e drammatiche. Segreti del passato che coinvolgono le sue origini ma anche molti abitanti di Gueugnon. Con il suo indubbio talento di narratrice l'autrice del bestseller planetario Cambiare l'acqua ai fiori (2019) cattura il lettore e lo imprigiona in un romanzo corale dove le vicende dei vari protagonisti si mischiano in un puzzle intricato e avvincente. Perrin è moglie del regista Claude Lelouch, a cui dedica anche la sua opera, e la trama diventa un grande omaggio all'universo cinematografico, colma di citazioni di pellicole famose, dettagli anche tecnici su chi esercita la settima arte, oltre a vere e proprie dichiarazioni d'amore da appassionata cinefila: «Ho sempre avuto il gusto della sala, in particolare quella dello spettacolo del mattino, senza rumori di popcorn, pacchetti di patatine o luce accecante del cellulare del vicino di posto. La mattina i vicini di posto sono ben pochi. Mi piace il grande schermo, mi piacciono i trailer e mi piace pure la pubblicità». (...)