Pearl Alvez si trova presso la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, dopo un travagliato viaggio durato più di un secolo e dopo aver toccato il suolo di molteplici continenti. Si aggira per la galleria, guardando le opere d’arte che lì hanno preso dimora per essere osservate da occhi curiosi, chiedendosi se le persone ritratte nelle tele siano, in un qualche tempo ormai lontano, veramente esistite e quali siano le loro storie. Pearl giunge ad osservare il mondo artistico che la circonda con una curiosità che qualche anno prima non avrebbe avuto – ma d’altronde questo è solo l’epilogo del grande romanzo artistico e familiare scritto da Camille de Peretti, La sconosciuta del ritratto, vincitore del Prix Maison de la Presse nel 2024. La storia che incontriamo è una narrazione ampia, che si prende il suo tempo e il suo spazio per essere raccontata – un tempo che si dilata costantemente all’interno del romanzo, portandoci dall’inizio del XX secolo agli anni venti del XXI secolo, dove tuttavia è la connessione di uno spazio assai eterogeneo a spiccare: Austria, Italia, Stati Uniti d’America. Ceti sociali differenti, condizioni economiche diametralmente opposte e figli illegittimi, tanto nella Vienna imperiale di inizio secolo scorso quanto negli Stati Uniti degli anni novanta: tutto cambia, ma poi nemmeno così tanto. (...)