«Flor de Oro», fiore dell’oro. Un nome delicato e prezioso, scelto per lei dal papà, accompagna la vita turbolenta della figlia di Rafael Leónidas Trujillo, il «Jefe». Quando viene mandata a studiare in Francia, nel collegio di Bouffémont, ha solo 9 anni e non conosce la storia della sua famiglia: non sa, ad esempio, che suo padre è il sanguinario tiranno che ha fatto della Repubblica Dominicana il suo regno personale, ricorrendo senza scrupolo anche a torture e assassini per liberarsi di personaggi scomodi attraverso la sua polizia politica, il SIM (Servizio segreto militare).
Allontanata dalla madre, pensa che suo padre sia “solo” un militare e solo crescendo capisce che è il capo del suo Paese, cosa che la rende orgogliosa, ma anche intimorisce. Quando torna a Santo Domingo, a 17 anni, viene travolta dalla verità e, per sfuggire all’autorità del padre, sposa il giovane ufficiale di cui è innamorata, Porfirio Rubirosa, all’epoca 23enne. Una vita divisa da due uomini, un padre-padrone (che accumula amanti e divorzia dalla moglie Aminta), assassinato nel 1961, conosciuto più attraverso le lettere che nel quotidiano («Sono quasi tre anni che non ci vediamo e non immagini quanto ne abbia voglia. Se vengo a luglio, come hai detto, vedrai come sono cresciuta e quanto sono cambiata, e spero di trovarti cambiato con me. Ci conto? Tutto il mio affetto e un milione di baci da tua figlia») e un playboy di cui resterà sempre innamorata («un uomo troppo bello, troppo attraente, troppo a suo agio, troppo sicuro di sé, che piace alle donne e a cui piacciono le donne»), nonostante i successivi otto matrimoni, falliti e gestiti come marionette da suo padre, ripercorsa nelle pagine di Flor de Oro. La figlia del tiranno di Catherine Bardon, pubblicato a maggio 2024 dalle Edizioni e/0. (...)