(...) Silvia Montemurro in La piccinina racconta un tentativo di riscatto e di emancipazione, di coraggio e di solitudine. Sì, perché, se il fulcro della narrazione è lo sciopero, dall’altra parte, l’autrice delinea anche il mondo fuori dalla fabbrica: dalla sua famiglia fino all’amicizia, sarà l'universo intimo di Nora a diventare il reale protagonista di questa storia. Sembra proprio che, al di fuori del lavoro, la giovane si senta ancora più sola: l’amicizia con altre tre coetanee sarà segnata da invidie, gelosie e incomprensioni, che la faranno dubitare anche di quei pochi punti certi nella sua vita. Silvia Montemurro riesce ad aprire una finestra su argomento ben poco trattato, ampliando la riflessione a quanto potesse essere difficile vivere una vita come quella di Nora. Se la narrazione alterna piani temporali, lo stile sarà il filo conduttore di tutta la lettura: incalzante e breve, la storia di Nora farà riflettere quanto alcuni temi siano sempre estremamente attuali e allora non potremo non chiederci: siamo sicuri che La piccinina sia solo una storia di Primo Novecento?