Un breve e folgorante racconto quello di Ruth Ozeki, autrice e regista americana-canadese che mescola l’autobiografia più sincera alla non-fiction, alla meditazione e alla riflessione profonda su temi universali come la ricerca dell’identità razziale, il senso ultimo delle cose, la percezione di se stessi e gli altri. Un libro illuminante che con una prosa essenziale mette di fronte il lettore ad uno specchio e invita a meditare su se stesso attraverso l’esempio condividendo ricordi, esperienze e processi di trasformazione che nell’arco di tre ore per lei protagonista e centotrentotto pagine per noi lettori mutano come le espressioni di un volto familiare.