Sayaka Murata è una delle voci più interessanti, disturbanti e fuori dal coro della letteratura giapponese contemporanea. Nei suoi libri non c'è tabù che non venga infranto e convenzione che non venga sovvertita: incesto, cannibalismo, emarginazione, il rifiuto di vivere secondo le regole imposte dalla società, sono temi che Murata riesce a raccontare con distacco e un umorismo nero, mentre cerca di rispondere alla domanda “cosa è normale?”. Dopo La ragazza del convenience store, il romanzo che le è valso il prestigiosissimo Premio Akutagawa e l'ha portata all'attenzione del pubblico internazionale, e I terrestri, porta in Italia il suo nuovo libro, La cerimonia della vita. Una raccolta di 12 racconti scritti con prosa glaciale, a cavallo tra il comico e l'orrifico. L'amico che me l'ha consigliato mi ha detto: “non è matto come gli altri due, ma è comunque piuttosto matto”.
