Nel sud della Francia, ad Aix-en-Provence, vivono i Malivieri. Il padre Bruno, maestro elementare (ogni mese con parte del suo stipendio rimedia ai debiti del padre che nel dopoguerra aveva commercializzato roulotte pieghevoli che purtroppo non si aprivano), la madre Agnès, casalinga (figlia piccola di una famiglia cattolica, non ha superato l'esame di maturità e si è «limitata a sognare di essere ballerina, interprete, pediatra») e le loro figlie Sabine, Hélène e Mariette. La sorella di mezzo viene cresciuta anche dagli zii in una sorta di adozione a tempo. Hélène infatti, cerca di dare forma al suo desiderio di emancipazione dimostrando di poter vivere lontano da casa. Sabine scopre la biblioteca municipale e,con la lettura, nuovi mondi. Mariette, come le sorelle, è completamente conquistata dal fervore di questi anni 70. Per i genitori rappresentano il crollo di tutto ciò che credevano di conoscere. Per le figlie una nuova coscienza che porta la donna a scegliere il proprio destino, ad abbandonare il nido in cui si è cresciute per pensare a se stesse, senza essere costrette unicamente al ruolo di madre e moglie. Véronique Olmi ci regala il ritratto di una famiglia splendidamente imperfetta, incantandoci con una scrittura disarmante, per far vivere anche a noi un tempo sorprendentemente demoltiplicato. E non è forse questo tempo che cerchiamo in un romanzo?