Appassionante e serrato, “Mare mosso” di Francesco Musolino disegna un coro di personaggi non solo indispensabili al movimento della storia, ma soprattutto alla sua interpretazione: ogni loro sguardo offre un punto di osservazione sul mondo. Dal salvataggio di una nave si dipana un fiume di vicende. Spicca il protagonista Achille Vitale che ricorda Corto Maltese e Fabio Montale di Jean-Claude Izzo
Mare Mosso (179 pagine, 16 euro), di Francesco Musolino (edizioni E/O) è un romanzo compatto, senza sbavature, che riesce a tenere incollato il lettore dalla prima all’ultima pagina, grazie alla trama appassionante, al ritmo serrato, alla varietà dei personaggi, alla bellezza di alcuni scorci descrittivi, alla profondità delle riflessioni.
L’azione centrale si svolge in una notte, la notte di Natale del 1981, lungo le coste della Sardegna. C’è il mare in tempesta, il maestrale che soffia forte, una nave da soccorrere, una squadra di uomini che fa questo di professione, a guidarla Achille Vitale, un siciliano arrivato a Cagliari per caso, quando il corso della sua vita ha subito una brusca sbandata. Nella vita di Achille Vitale il maestrale soffia da un po’, a dire il vero, ma lui è testardo e duro, ha un amore da difendere e verità da scoprire. (...)