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Mare nero

Autore: Alessandro Tani
Testata: Leggere:tutti
Data: 9 luglio 2022

L'autore è nato a Messina e lì ha scelto di vivere, e da lì il mare lo vede ogni giorno e deve essergli entrato dentro. Mare mosso, si intende, che lascia segni profondi, che se lo affronti una volta non lo dimentichi, che soltanto così impari a conoscerlo. E a temere. Non per sfuggirlo, ma per rispettarlo. "Volevo tornare a raccontare il mare, quel grande spazio libero che abbiamo relegato in ambiti troppo rassicuranti, o che abbiamo rinunciato a narrare spiega l'autore. "Il mare in tempesta, quello di grandi maestri come Conrad e Melville, scrittori dell'avventura allo stato puro". Nel suo libro racconta la storia di un salvataggio, il mare è quello della Sardegna, e il protagonista è un ingegnere navale che ha l'incarico di guidare una piccola flotta di rimorchiatore pronti a correre in soccorso delle imbarcazioni in difficoltà, questa volta un cargo turco. E la mente già galoppa. Ma il vero protagonista è già nel titolo, unito ad un vento che rende impossibile ogni manovra: il maestrale di Sardegna. Ma c'è dell'altro ovviamente, fra Cagliari, Napoli ed Atene c'è un carico misterioso che qualcuno vuole recuperare ad ogni costo, segno evidente di qualcosa di grande valore, che soltanto l'illegalità può assicurare. E ci sono atmosfere da noir mediterraneo, visto che il mare e le città sono chiare. Qualcuno cita Corto Maltese, ed immagini di un uomo con indosso una divisa un po' disordinata, bottoni dorati e un berretto bianco sul capo. Sullo sfondo, un mare, questa volta piatto e un volo di gabbiani nel cielo. Altri citano Jean-Claude Izzo, e qui la cosa si fa seria, perché entrano in gioco traffici di ogni tipo, lotte feroci e amicizie che vengono da lontano e dai sapori del Mediterraneo. È lì che si va inevitabilmente a sbattere. "Sono prima di tutto un lettore chiarisce Musolino - sono cresciuto con Pratt, Maltese, Izzo, e sono onorato di scrivere per Edizioni e/o, che di fatto hanno creato un genere. Bisogna aver voglia di raccontare storie noir e bisogna saperle cogliere. È un genere che credo possa rinascere sulla base di un modo nuovo di raccontare il mare. Vo glio essere ambizioso, ho voluto guardare ai grandi romanzi classici. In questa logica va anche la scelta di ambientare la storia in Sardegna. La Sicilia, la mia terra, sarebbe stata più facile. Il dialetto, i grandi autori che qui fanno vivere le loro storie. Troppo semplice. Ho voluto mettermi alla prova". Anche perché tutto nasce da una vicenda reale, avvenuta la notte del 24 dicembre del 1981, quando Radio Cagliari intercetta l'SOS del cargo turco Izmir, alla deriva nel mare di Sardegna in tempesta. "Ho compiuto una lunga ricerca ne gli archivi del quotidiano «L'unione Sarda», alla ricerca di particolari e notizie sulla vicenda e su altre storie. Ho voluto essere rigoroso, basarmi su fatti reali conservati negli archivi. Mi sono ispirato a storie vere e mi aspetto che ora il lettore apprezzi e comprenda la mia voglia di raccontare, perché credo di avere cose da dire".