Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Gelosia, il più potente dei veleni capace di uccidere l'amore

Autore: Francesco Musolino
Testata: La Stampa - Specchio
Data: 10 luglio 2022

Gli scrittori creano e rubano i ricordi altrui. Siamo cannibali affamati di storie. Anch'io, come Corto Maltese, ho avuto un flirt in laguna, amando una donna spigolosa che somigliava alla sua imprendibile Pandora. Era sesso o era amore? Chissà. Il tempo smussa gli angoli e dopo l'incendio iniziale, ci siamo ritrovati a tracciare linee, come in una partita di Risiko, con in palio la reciproca paura di spaccarci il cuore. Fieramente impegnati a proteggere i confini della nostra indipendenza, stavamo rapidamente scivolando nel gorgo dei malintesi fra cellulari che squillano a vuoto e domande senza risposta. Queste cose possono accadere a tutte le coppie ma si può fare marcia indietro? Un giorno, con le valigie sulla porta, abbiamo girato tutte le carte e in un piccolo giardino con le gardenie in fiore, ci siamo detti che in un rapporto adulto devono pur esserci limiti e zone d'ombra, un margine di non-detti da amministrare, perché per quanto temiamo la menzogna, solo la verità può davvero farci male. Un anno fa avevo fra le mani una storia d'avventura in mare aperto, un arduo salvataggio a largo del Mar di Sardegna negli anni '80, ispirata ad un fatto realmente accaduto. Ma chi era l'uomo che si lanciava fra i marosi, cosa lo spingeva a farlo? Ho ripensato a quell'amore fra le calli veneziane, costruendo il rapporto fra Achille e Brigitta, i due personaggi principali di Mare mosso , il mio primo noir mediterraneo (Edizioni e/o). Della loro storia - lui è un trentenne della Kalsa, un quartiere popolare di Palermo che realizza il sogno di vivere a Vnezia, lei posa nuda nelle accademie d'arte, ha lo sguardo malizioso della Bardot, il broncio di Jane Birkin ma soprattutto, è una donna libera - una lettrice mi ha scritto: «Achille è capace di rovinare tutto per gelosia ma non molla, si rimbocca le maniche ed è sempre innamorato di una donna un po' stronza. Come fai a non amare un personaggio così?». Forse è vero, Brigitta ha un caratteraccio ma ora dobbiamo parlare dei limiti. A volte, in amore, paghiamo dazio alle nostre paure. Pretendiamo totale trasparenza ma finiamo per erigere steccati, ponti levatoi sul nostro orgoglio macho, costringendo il nostro partner a mettere una distanza che - diciamolo senza fronzoli serve a sentirsi al sicuro, ribadendo che si dev'essere indipendenti anche in una relazione, liberi di amarsi senza alcun doppio standard. Amore e possesso non possono, non devono essere sinonimi, altrimenti non è amore semplicemente perché manca il rispetto. È una questione di paura o di una mentalità tossica e figlia del patriarcato? E chi ci dà il diritto di chiedere all'altra persona di cambiare, di snaturarsi, solo per sedare le nostre ansie di possesso? Credo che solo nel momento in cui comprendiamo che la persona che amiamo è totalmente libera, il tradimento - reale, eventuale, ipotetico - diventa una sirena nella nebbia, un tenue allarme in lontananza che possiamo anche scegliere di ignorare, cambiando rotta. E finché dura questa consapevolezza, siamo liberi di donare amore, senza l'ansia di possedere alcunché. E va bene così. (...)