“I ricordi possono essere acuminati come le rocce, pericolosi come una murena che ti punta dalla profondità degli abissi, ingannatori come un bagliore che luccica e ti attira, trascinandoti sempre più giù, dentro le tue stesse paure.”
Un gioco d’incastro tra presente e passato mantenendo il perfetto equilibrio della struttura narrativa, costruita su più piani interpretativi.
Ci innamoriamo di Achille Vitale e in lui rivediamo le nostre sconfitte.
Ingegnere navale, costretto ad abbandonare la Marina Militare, accetta di dirigere una flotta di rimorchiatori a Cagliari.
È la notte del 24 dicembre del 1981, l’SOS arriva come una fucilata.
Bisogna allertare la squadra e andare a recuperare “una nave abbandonata dall’equipaggio al largo di Oristano.”
“Mare mosso”, pubblicato da Edizioni e/o, ha le caratteristiche di una meravigliosa avventura che ha come protagonista il mare.
Amico, nemico, compagno, generoso, implacabile.
È la forza della Natura che si scontra con la tenacia dell’uomo, la lotta che da sempre ha affascinato perché nasconde misteriose risonanze.
Il giornalista Francesco Musolino riesce a farcele percepire con una scrittura limpida, visiva, carica di suggestioni emotive.
Da buon siciliano conosce le leggi dei venti, la potenza della tempesta, il fragore delle onde.
Le parole restituisce suoni, colori, emozioni.
Le pagine hanno incredibili assonanze con le atmosfere conradiane, ma mantengono uno stile autonomo.
Sono luminose, mediterranee e anche nei frangenti più drammatici trasmettono una sensazione di libertà.
Voglia di sfidare se stessi, uscire dalla mediocrità e sentire sulla pelle il brivido dell’ignoto.
La trama si sviluppa senza incertezze, mi muove tra trafficanti ed armatori, mostrando il volto contorto del peccato.
Impresioni noir che accelerano il ritmo mentre alta è la tensione adrenalinica.
Sullo sfondo due emblemi: Cagliari e Venezia.
Nella diversità entrambe raccontano radici antropologiche e si mostrano come metafore dell’alterità.
Affiorano sensazioni mai provate, evanescenze poetiche, scorci esistenziali.
E la donna, fiore che si apre al desiderio, è sirena che canta nella notte.
È tentatrice e amante, femmina che sa scegliere la sua strada.
E quando il destino improvvisa la sua danza bisogna avere il coraggio di reagire.
Imparare a correre verso la salvezza, cercare la stella più luminosa, abbandonare il rimpianto.
Una prova letteraria brillante, originale, che lascia spazio alla creatività dell’autore mostrandone la sensibilità.
Un invito a raccogliere le sfide, a non tirarsi indietro.
In un finale scenografico la storia non si conclude e sappiamo che il nostro personaggio continuerà a narrare nuove avventure.
Bellissima la scelta di aggiungere ad ogni capitolo una citazione.
Segno che la parola scritta sa coniugare la voce della narrativa mondiale.
Leggetelo cercando di essere viaggiatori dellUniverso.