Nel paese delle donne selvagge è una raccolta di racconti in cui tutte le storie sono yōkai, tradizionali racconti di fantasmi del folclore giapponese, qui narrati in chiave femminista, comica e contemporanea. La raccolta si apre con una donna lasciata dal fidanzato che si sta dedicando in maniera ossessiva all'estetica del proprio corpo e della propria vita quando riceve la visita di una zia, scopriremo più tardi, morta suicida mesi prima. Tutti i racconti sono vagamente collegati tra loro da Shigeru, cugino della protagonista del primo racconto. I fantasmi non sono presentati come creature ultraterrene, ma come persone corporee, con una personalità e dotate di libero arbitrio, anzi, più libere nella loro seconda esistenza di quanto lo siano state nella prima. Una ragazza rinviene il teschio di una donna uccisa dall'uomo che aveva rifiutato di sposare e intreccia una relazione con il suo fantasma. La giapponese Matsuda Aoko ha un talento nel creare situazioni e atmosfere che mostrano un profilo sinistro senza spaventare il lettore, ma facendolo sentire disturbato, fuori posto. Attraverso la continua interazione tra vita e morte, l'autrice esplora tematiche come i ruoli di genere e la rappresentazione delle donne nel Giappone contemporaneo.