Il libro del mese: Il profilo dell’altra di Irene Graziosi
Provate a pensarci: quanti romanzi italiani avete letto ambientati in un presente post sms? Domanda retorica, lo so, persino l’ultimo grande fenomeno editoriale del thriller di questi mesi viaggia sui binari della società pre-internet. L’impatto con il Il profilo dell’altra di Irene Graziosi non può che essere straniante, dunque, un frontale con lo scazzo dello scroll apatico su Instagram all’una di notte, con la politica preconfezionata del selfwashing dei brand, con le dinamiche tossiche alimentate da sentimenti che nascono da post a cui non riusciamo a sottrarci. Graziosi sguazza in questo tessuto psichico, membrana penetrabile che funge da confine tra reale e digitale, muovendo un alter-ego autodistruttivo nel retroscena del palco dei content creator. Cosa mai potrà andare storto? Ho sempre odiato chi pensa si possano raccontare i giovani come categoria, e Graziosi fortunatamente non lo fa; si limita a raccontarne due, e lo fa così bene che le si persona anche una seconda parte del romanzo leggermente più debole delle prime, folgoranti, cento pagine.