Scrittrice e sceneggiatrice, ha da poco dato alle stampe “QUCHI. Quello che ho ingoiato”, nel quale una donna – perennemente incerta e senza mai una posizione netta – alla fine trova il suo posto nel mondo
«Senza desiderio non si fa niente, non esiste niente. Nemmeno la vita. Eppure il desiderio è il nostro giudice più implacabile poiché innalza a dismisura le nostre aspettative e dunque il rischio di rimanere delusi. D’altra parte, saper godere di sé come donne e non solo come madri e mogli è stato anche un grande portato del Femminismo, una conquista irrinunciabile, ma poi il mercato al solito ha inglobato tutto, trasformando sia le donne che gli uomini in esseri desideranti. Di comprare non solo oggetti, ma soprattutto questa famosa migliore versione di sé. Carla Longhi si muove tra queste contraddizioni impossibili da sanare».