«Tra venti di guerra che soffiano dirompenti in Ucraina, con altri fuochi sparsi in altri paesi in Africa e altri conflitti est-orientali, meno sotto l’occhio dei riflettori, oppressi da altri Premier della “garrota”, nonostante le stragi, le brutalità, esistono ancora refoli di poesia a portare ancora qualche speranza presso gli umani di “cattiva volontà”.
Tematica affine ne “L’ultimo siriano” (E/O Edizioni) del giovane giornalista e poeta siriano Omar Youssef Souleimane. Narra una storia ambientata su “La primavera araba” la quale, a partire dal 2011, ha versato sangue fraterno in molti Paesi del Nord-Africa e nel Medio Oriente. In Siria, particolarmente, la repressione fu assai violenta. Il regime del presidente-dittatore Bachar al Assad calpestava la democrazia e i giovani dissidenti protagonisti delle manifestazioni organizzate sopra tutto a Danasco e Aleppo. Fioccavano arresti, torture e uccisioni.
Tra i giovani coinvolti si alternano le vicende di Joséphine, Youssef, Khalil e Rashid portatori di messaggi pro-democrazia che saranno tra i perseguitati. Rashid studia medicina e Joséphine sogna di diventare avocatessa per i diritti umani…”Nel marzo del 2011, partecipando alla prima manifestazione a Damasco, Youssef aveva avuto l’impressione che il grido di libertà lanciato contro il regime di Al-Assad, dopo 40 anni si silenzio e paura fosse un miracolo più grosso di quello del Profeta”…”Ha deciso di cambiare nome in José-phine». (...)